Luciano Preti: il ritorno ad Alghero
Il ritorno in Sardegna dell’artista Luciano Preti è suggellato da una mostra presso l’Associazione Culturale Caitta. L’incontro è agevolato dalla vecchia amicizia con Giuseppe Cadoni nata ai tempi in cui Preti insegnava nell’Accademia di Belle Arti di Sassari. Dopo aver maturato anni di docenza in altri prestigiosi centri di cultura come l’Accademia di Firenze, Massa e Torino, dopo aver conseguito importanti e numerosi riconoscimenti internazionali, Preti omaggia Alghero con la propria esposizione.
Forse la provenienza dalla Lunigiana, terra di passaggio nell’Appennino tosco-emiliano è naturalmente humus rigoglioso di culture eterogenee, ha elargito non pochi spunti alla ricerca artistica di Preti, conferendogli la capacità di contenere e sintetizzare elementi così straordinariamente divergenti. Come in decadenti architetture o paesaggi medievali alterna Eros e Thanatos, rielaborando il germe classico e romantico. Riesce a rimescolare ordine e caos, intrecciare spirito apollineo e dionisiaco, conscio ed inconscio, abbracciare fanciullezza e maturità all’infinito. Ammansisce ad arte gli ossimori.
Ogni segno, o graffio materico, ogni linea verticale o orizzontale è come un dedalo di meccanismi inarrestabile, una giocosa odissea in cui esperienza e analisi coesistono. Con i suoi scorci di memoria ci accompagna nel suo favoloso pellegrinaggio tra passato, presente e futuro che si fondono armoniosamente con la Natura avvolgendo l’Io nell’ineluttabile cammino spirituale dell’Uomo.