L’Università di Sassari terza in Italia tra i medi atenei
Al primo posto invece per internazionalizzazione e strutture
L’Università di Sassari si conferma al terzo posto assoluto in Italia, nella classifica Censis-Repubblica, tra gli atenei di medie dimensioni (tra 10mila e 20mila iscritti), con 14 università alle spalle. Rispetto all’anno scorso, quando peraltro Sassari gareggiava con altri 14 atenei e non con altri 16 come quest’anno, la media complessiva è salita da 95,4 a 95,8.
Spicca la prima posizione assoluta, con il punteggio record di 110, per le strutture, relativa alla percentuale di posti disponibili in aule, biblioteche e laboratori scientifici rispetto al numero degli iscritti. Un decisivo passo avanti è stato fatto nei servizi digitali: con un incremento del 33%, l’Ateneo è passato da 78 a 104 punti, posizionandosi al 2° posto dietro alla sola Università di Trento. Un punteggio che risulta dall’analisi delle caratteristiche e delle funzionalità del sito web, dei profili social ufficiali e dall’efficienza di risposta restituita da questi canali.
Primo posto anche per l’internazionalizzazione, punto cruciale del Piano strategico, che passa da 96 a 98. L’indicatore valuta il numero degli iscritti con titoli di studio stranieri, gli studenti che hanno trascorso un periodo di studio o tirocinio all’estero per studio o tirocinio sul totale degli iscritti (al netto degli immatricolati), gli studenti internazionali che hanno trascorso un periodo di studio in ateneo, il volume di investimenti degli atenei e degli enti al diritto allo studio a favore della mobilità internazionale degli studenti rispetto al totale degli iscritti (al netto degli immatricolati).
Pressoché invariati i servizi (da 83 a 82), che tengono conto del numero dei pasti erogati, del numero dei posti letto a disposizione degli studenti e dei contributi alloggio per alloggio rispetto agli iscritti fuori dal territorio regionale. Di fatto, l’unico indicatore in calo è quello relativo alle borse e contributi, da 110 a 85 (spesa degli atenei e degli enti del diritto allo studio). Se i finanziamenti si fossero mantenuti a un livello adeguato, l’Ateneo di sarebbe classificato al primo posto.
“Nel complesso, il risultato è ampiamente positivo e testimonia che l’Università di Sassari riesce a mantenere costante e anzi ad aumentare la qualità dei servizi, pur nel calo generale dei finanziamenti e nel clima di maggiore competizione tra gli atenei”, commenta il Rettore Massimo Carpinelli.