M5S, servizi assistenziali: «Voto di scambio o qualità del servizio, questo è il dilemma»

I Cinquestelle algheresi continuano la loro ferrea opposizione: questa volta il tema sono i servizi sociali.

Rimaniamo sbalorditi dall’apprendere che tutti i servizi del SAD (servizio assistenza anziani e disabili), SET (servizio educativo territoriale per minori in difficoltà) e SAS (servizio assistenza scolastica disabili frequentanti infanzia, elementari e medie inferiori) in futuro non saranno affidati con una gara d’appalto sopra soglia a una cooperativa vincitrice ma, al contrario, potrebbero essere gestiti con una sorta di assegnazione diretta ai singoli operatori, pescati tra le cooperative accreditate.

Saranno i genitori/parenti a dover scegliere il proprio operatore/cooperativa senza, teoricamente, l’aiuto di nessuno visto che tale aiuto violerebbe i criteri di imparzialità, rotazione e trasparenza previsti dallo stesso accreditamento. Questo potrebbe sembrare positivo, ma nella realtà innesca dei meccanismi molto pericolosi.

Non possiamo non chiederci dunque su quali parametri lo stesso genitore effettuerà questa scelta nel caso non conoscesse, cosa per altro certa per chi inizia questo gravoso cammino, nessuna cooperativa e nessun Educatore/Operatore Socio Sanitario. Sarà questo, visti i presupposti, in grado di scegliere l’educatore/ operatore più competente o probabilmente sceglierà su consiglio di un addetto ai Servizi Sociali nonostante sia assolutamente vietato? E se questo a sua volta fosse costretto a seguire le indicazioni del Politico di turno? Insomma, da un sistema di garanzie e controlli si passerà a una discrezionalità che potrebbe portare gravi storture.

Ancora più grave, ci chiediamo cosa ne sarà della tutela dei minori, dei disabili e degli anziani se l’Educatore/Operatore non potrà più svolgere in maniera professionale e serena il proprio lavoro, per il timore di entrare in rotta con i familiari, che non sempre conoscono le esigenze di queste categorie e che spesso vivono in condizioni di grave disagio sociale.

Un ulteriore problema poi si verificherà in termini organizzativi. Ad oggi gli operatori dei tre servizi, appartenenti alla stessa cooperativa vincitrice d’appalto, si incontrano periodicamente con l’assistente sociale e la coordinatrice del servizio per monitorare la qualità delle prestazioni erogate. Con l’Accreditamento questo non sarà possibile perchè ad offrire il servizio saranno 22 o più cooperative. Immaginiamo il caos a doversi relazionare con più coordinatori e con cooperative ognuna con le proprie regole. Non sarà più possibile il coordinamento di valutazione periodica e non sarà più possibile avere quello scambio di informazioni che è necessario per offrire un servizio qualitativamente e quantitativamente professionale.

Non possiamo, per chiudere, non spezzare una lancia a favore dei lavoratori che, visto che con la nuova formula rischiano di perdere la tutela che oggi è garantita dell’Art.37 del CCNL Cooperative Sociali per il mantenimento del posto di lavoro, nonostante un’esperienza ventennale non avranno più nessuna certezza di aver garantito le proprie condizioni contrattuali, o, peggio, rischiano di rimanere senza utenti.

Se infatti nel breve periodo siamo certi che si scatenerà, tra le cooperative Accreditate, una guerra alla ricerca di quegli operatori che hanno già un utenza assegnata in modo da garantire un introito per la Cooperativa stessa, nel medio lungo termine le stesse, non avendo la certezza di affidamenti di 1, 2 o 3 anni, tenderanno a non garantire le assunzioni e il rispetto del CCNL, ma, al contrario, con questa nuova modalità e considerata l’incertezza, lasciando il personale attualmente  in forza a casa, detteranno le regole offrendo agli operatori dei salari da strozzinaggio, anche a costo di abbassare inesorabilmente la qualità del servizio.

In tutto questo non si capisce quale sia il miglioramento dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità (evidenti diseconomie di scala) dei servizi offerti grazie a questo nuovo approccio.

Dall’analisi fatta, dunque, non possiamo non constatare che gli unici che potrebbero avere un  vantaggio da questa nuova organizzazione potrebbero essere gli addetti ai Servizi Sociali che eviterebbero un appalto sopra soglia con tutte le problematiche che questo comporterebbe, e, ovviamente, i soliti politici che grazie all’incozzo, potrebbero avvantaggiare una cooperativa o un operatore, vedendo alimentato il loro voto di scambio a discapito, sempre e comunque, dei lavoratori e degli utenti finali.

2 Novembre 2015