Mai più morire legati.

Mercoledì 4 dicembre alle ore 18.00 nella sala convegni della Cgil, in Viale Monastir N°17, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “il Mese dei Diritti Umani” il Comitato Verità e Giustizia per il signor Giuseppe Casu e l’Asarp, organizzano un confronto sulle cattive pratiche della salute mentale in Sardegna. Verrà proiettato “La storia di Giuseppe Casu, Appunti per un montaggio ” (Regia Francesca Ziccheddu). Il Signor Giuseppe Casu è morto in un servizio pubblico ospedaliero (SPDC di Cagliari), mentre si trovava da 6 giorni legato, in un letto, mani e piedi. Ad oggi, non risulta alcun colpevole per la morte di un uomo di 60 anni che entra sano in un ospedale pubblico, che avrebbe dovuto tutelare la sua vita e la sua salute. La contenzione non è un atto medico, ma è un’offesa alla dignità della persona che la subisce ed è sintomo di grave inefficacia ed inefficienza dei servizi che la adottano, come affermato all’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo “…nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani e degradanti…” La violazione dei diritti umani è questione che riguarda tutti i cittadini e tutte le organizzazioni, e richiede una precisa presa di posizione affinché nessuno possa più subire, in nessun luogo, trattamenti disumani e degradanti. E oggi si aggiunge anche la preoccupazione pensiero che i tempi della burocrazia possano precludere il ricorso alla cassazione. Interverranno: La Camera del lavoro e la Funzione Pubblica della Cgil di Cagliari, Gisella Trincas – Presidente Associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica Francesca Ziccheddu – Comitato Verità e giustizia per Giuseppe Casu Natascia Casu – figlia del signor Giuseppe Casu

2 Dicembre 2013