Mamatita Festival, l’edizione 2019 chiude fra sorrisi e applausi
Grazie all'impegno di chi ci ha creduto, la città di Alghero è diventata interamente e realmente un teatro, e i suoi abitanti primi entusiasti e partecipi attori sulla scena.
Il Mamatita festival saluta tutti e dà appuntamento al 2020. Saluta fra gli applausi ed i sorrisi della gente, di tutte le età, che lungo il mese di settembre ha accompagnato la colorata carovana nel suo viaggio alla scoperta, conquista e riscoperta di una città, Alghero, diventata sempre più teatro, capace di riscoprirsi sempre più comunità.
La terza edizione del Mamatita Festival, organizzata dall’Associazione Spazio T per la direzione artistica di Chiara Murru, è stata un’edizione speciale. Non lo dice il festival, lo mostrano gli sguardi e la felicità diffusa, lo testimoniano i numeri legati alla partecipazione agli eventi, lo dicono gli echi mediatici che hanno raccontato il murale da record opera dell’artista Ruben Mureddu e realizzato su oltre 600 metri fra tetto e mura perimetrali della scuola l’Asfodelo, lo racconta un’edizione in cui l’idea dell’arte che si prende cura di una città che a sua volta coltiva l’arte è diventata realtà. È diventata parte della comunità.
Grazie all’impegno di chi ci ha creduto, la città di Alghero è diventata interamente e realmente un teatro, e i suoi abitanti primi entusiasti e partecipi attori sulla scena. Quel che è accaduto – non solo metaforicamente – a conclusione del meraviglioso spettacolo SteamPunk dello Shedan FireTheater, fotografa appieno il messaggio: “Tutti assieme abbiamo piantato un seme: il seme della cultura e della condivisione, un seme già forte di per sé e destinato a diventare presto giovane fuscello, poi albero e infine a dare frutti”.
Grandi artisti di strada, le emozioni del circo visto sotto un vero Chapiteau e poi vissute per le strade e per le piazze grazie all’estro di alcuni dei più grandi interpreti sulla scena. Proposte innovative, momenti carichi di sentimento e gioia, incastonati ad arte fra le maglie d’una Alghero sempre più coinvolta ed avvolgente, calata in un’atmosfera quasi magica eppure assolutamente reale. Le distanze si azzerano, così come i pregiudizi: l’arte invade pacificamente la borgata di Fertilia e il quartiere La Pietraia, forte nel ribadire e ostentare con orgoglio a mo di bandiere i concetti di condivisione e integrazione. La città intera si fa teatro, nessuno escluso.
“Abbiamo lavorato tanto perché tutto fosse, perché tutto fosse speciale! C’è un coloratissimo murale a ricordarcelo e c’è la soddisfazione dei bambini che quel murale hanno contribuito a realizzarlo. Ancora, ci sono le performance di tutti gli artisti a fissarlo nella nostra memoria dal fantasmagorico show griffato MagdaClan Circo ai Dynamis con la loro innovativa e rivoluzionaria proposta legata al gioco del calcio, giusto per citarne alcuni pur abbracciandoli e ringraziandoli tutti evitando elenchi perché dimenticare qualcuno sarebbe un delitto: grazie di cuore” chiudono gli organizzatori.
Ringraziamento necessario e dovuto anche a chi dietro le quinte ha sostenuto il progetto, facendo si che potesse trasformarsi in dono alla città: Comune di Alghero, Fondazione Alghero, Società Umanitaria Alghero, Sardegna Teatro, Grimaldi Lines e Delta Coop e i tanti partner locali.