«Marea gialla e divieti di balneazione: soltanto invenzioni?»

L'opinione di Nicola Salvio per i Riformatori di Alghero

I Riformatori di Alghero sentono il dovere di ringraziare la Dottoressa Pasqualina Bardino per aver dato loro la possibilità di chiarire i distinguo che il Partito, a firma del membro del Coordinamento cittadino Giancarlo Spirito, ha inteso rendere noti circa il sistema idrico, fognario e depurativo algherese, e che qui comunque si ribadiscono e si confermano.

La nota, piuttosto piccata, della dottoressa, solitamente non  adusa, in altri contesti, a questi toni, soprattutto quelli in cui potrebbe vantare sicure e alte competenze, ci convince di una sua inaspettata vocazione allo sdoppiamento, somigliando molto, anzi troppo, le sue parole, a quelle di un personaggio, peraltro molto onorevole, direttamente interessato alla vicenda di cui si tratta, per l’ennesima volta tenutosi ben nascosto all’ombra del megafono di giornata, ma altrettanto ben riconoscibile da tutti, soprattutto quando viene preso dagli incubi, ogniqualvolta si materializzano cartelli di divieto di balneazione sul litorale di Alghero: i nervi scoperti, evidentemente, fanno molto male!

Ebbene: chiudiamola qua, e, una volta tanto, Dottoressa Bardino, mettiamoci, insieme, nelle vesti di un cittadino qualunque e facciamoci alcune semplici domande, oggi sulla bocca di tutti:

1) Abbiamo o no ad Alghero il fenomeno della “marea gialla”?. Se si, ed è si, perché?

2) Abbiamo o no la merda (piace di più colibatteri?) a San Giovanni? Se si, ed è si, perché?

3) Abbiamo o no ancora oggi spiagge interdette alla balneazione? Se si, ed è si, perché?

4) Abbiamo o no una super bolletta elettrica che gli algheresi pagano caricata sulla bolletta dell’acqua? Se si, ed è si, perché?

5) L’attuale situazione della depurazione algherese comporta o no incalcolabili danni per l’economia turistica cittadina e rappresenta o no un’offesa inaccettabile per l’immagine della nostra città? Si o no? E se si, ed è si, non bisognerebbe fare qualcosa, oggi e non domani?

6) Ci sono, in tutta la problematica, responsabilità politiche ed amministrative, passate e recenti? Se si, di chi sono?

7) Su questa vicenda specifica, Forza Italia non ha speso una parola nei confronti dell’attuale sindaco Mario Bruno, il quale, nelle campagne elettorali sia del suo pupillo Lubrano che sue, non ha fatto altro che sventolare le responsabilità dei sindaci che lo avevano preceduto circa il problema della marea gialla. Perché? Come mai?

8) E come mai, di converso, in ordine sempre a questo problema, il Sindaco Bruno non affonda i colpi alla ricerca delle responsabilitá POLITICHE dei Sindaci che lo hanno preceduto, limitandosi agli atti minimi, doverosi, rispetto alla gravità dei fatti, quali la convocazione degli Enti preposti ed il coinvolgimento della magistratura in ordine ad eventuali responsabilitá PENALI negli atti amministrativi? Già; come mai?

Ecco le domande a cui, al di là delle polemiche politiche, un Partito ha il dovere, morale e civico, di dare le risposte, anche quando eventuali responsabilità dovessero toccare la nostra stessa storia e le nostre alleanze, pregresse e future, perché la storia la fanno gli uomini. E se gli uomini cambiano; se con loro, è vero, non cambia il passato, esso, però,  può e deve insegnare a cambiare il presente e soprattutto il futuro, non permettendo di fare oggi gli stessi errori di ieri.

Le nostre risposte:

1.Perché la marea gialla?

Il fenomeno cosiddetto della “marea gialla” è dovuto, principalmente, allo scarico di oltre 21.000 mc giornalieri di acque depurate dolci, ricche di nutrienti al Rio Filibertu – Calich. Ma il problema non sono le acque in sé in quanto esse sono perfette all’uscita dal depuratore. Il problema vero  nasce dal fatto che il citato scarico, in progetto, doveva ricevere le acque del depuratore solo in caso di emergenze. Il mancato funzionamento del sistema per l’uso, anche parziale, dell’acqua reflua in agricoltura (essendocisi dimenticato di predisporre le vasche di miscelazione) unito alla mancata previsione di un’ulteriore condotta di scarico a mare delle eccedenze e di quanto non assorbito dall’agricoltura, ha reso obbligatorio, dalla sua entrata in funzione, l’utilizzo del solo scarico al Rio Filibertu – Calich. Con conseguenza, appunto, della cosiddetta “marea gialla”. Sappiamo che le acque del depuratore sono autorizzate a transitare nelle tubazioni del Consorzio di Bonifica della Nurra, ma riteniamo impraticabile che le stesse condotte possano assumere la funzione di deposito se si tiene conto dei volumi in discussione.

2/3.Perché i colibatteri a San Giovanni e l’interdizione delle spiagge alla balneazione?

La presenza di colibatteri che determinano il divieto di balneazione alla spiaggia di S Giovanni e al Lido è dovuta a diversi fattori. Quello principale risiede nell’aver modificato, per scelta tecnica, l’utilizzo dei vasconi interrati da contenimento di prima pioggia a “polmonazione”.  L’idea posta in essere unifica i reflui con le acque piovane, aumentando in questo modo le quantità da inviare al depuratore. Il sistema prevede una condotta che da Monte Agnese trasferisce i reflui, per caduta, a S Marco. Il problema è che la condotta può assorbire solo 1.250 mc ora, lasciando le eccedenze parcheggiate nelle vasche del Mariotti. La presenza di pompe che possano sollevare maggiori quantità di reflui  non risolve nulla, in quanto il sistema non può assorbire più di quello per cui è stato progettato e realizzato. Le vasche interrate sono dotate di condotta di sfioro, che nelle fasi di picco di produzione o di pioggia, scaricano le acque piovane, miste a reflui non ancora “omologati”, direttamente al solaio o all’esterno del porto. Si aggiunga che nel canalone di San Giovanni sono presenti, da anni, allacci fognari abusivi, e si comprende facilmente che, quando vengono posti in funzione, essi aumentano e moltiplicano i problemi.

4/5. Perché i problemi della depurazione generano danni per l’economia cittadina e una super bolletta energetica?

I costi esosi della bolletta energetica pagata dagli algheresi sono dovuti alla necessità di sollevare oltre ventunomila metri cubi giornalieri di reflui (è la media di questo mese) dal Mariotti, che opera una prima grigliatura, fino a Monte Agnese,  posto ad una altezza, sembrerebbe, superiore a quella prevista in progetto di circa 15 metri. Dei gravissimi  danni di immagine che ricava la città dalle conseguenze di una cattiva gestione dei reflui chiedere agli operatori turistici che gravitano su Alghero per le proprie attività, e per maggiori dettagli ed eventuali consulenze in materia, rivolgersi direttamente ai nostri concittadini ed ai turisti.

6.Si possono individuare responsabilità politiche ed amministrative nell’intera vicenda?

Probabili errori progettuali ed una lettura probabilmente incompleta o inesatta dei dati di analisi propedeutica non hanno consentito di risolvere i problemi per cui fu concesso il sostanzioso finanziamento di 19 milioni per il nuovo depuratore, 24 milioni circa per le condotte idrica e fognaria e per la realizzazione dei vasconi interrati. Fu l’allora amministrazione Tedde a gestire tutta la fase progettuale e realizzativa. La Dottoressa Bardino indica nella conferenza dei servizi regionale il luogo in cui furono prese le decisioni sul sito su cui realizzare il depuratore. C’è da pensare che quell’amministrazione fosse all’epoca molto distratta (!?) se accettò e sancì una indicazione rivelatasi nel tempo improvvida e scellerata. Così come un autentico disastro, oggi sotto gli occhi di tutti, si sono rivelate le scelte successive.

7/8.Perché i silenzi di Forza Italia sull’operato dell’attuale Sindaco in ordine al problema depurazione e perché sulla stessa materia un atteggiamento soltanto puramente formale ed istituzionale del Sindaco Bruno?

Il silenzio di Mario Bruno, in altri contesti molto loquace, sulle responsabilità politiche di chi lo ha preceduto in ordine ai problemi connessi alla depurazione algherese e la parallela non presa di posizione di Forza Italia sulle mosse del Sindaco, in materia, sono incomprensibili. Forse addirittura sospetti. Noi Riformatori ci fermiamo alle perplessità, ma il cittadino comune forse la direbbe in un altro modo e cioè che “lupo non mangia lupo”: soprattutto quando c’è altro da mangiare! Cosa? Beh, lo scopriremo solo vivendo…

Nicola Salvio, 22 Agosto 2015