Maria Grazia Salaris: «Il futuro sta nella nostra buona terra»
"Non solo il turismo a guidare il carro della nostra economia. La scommessa vincente è la nostra terra"
Il candidato sindaco della coalizione di centro destra e sardista Maria Grazia Salaris crede nel comparto agricolo come via per uscire dalla crisi. Meglio ancora se i due settori, turismo e agricoltura, si intrecciano. «”La nostra terra, oltre ad essere bella, è anche buona”. Mi hanno detto così i concittadini che vivono e lavorano nell’agro algherese e hanno perfettamente ragione – riferisce Maria Grazia Salaris – dobbiamo credere tutti di più nel valore della nostra terra, in grado, oggi come ieri, di dare un futuro alle nuove generazioni. Ne sono testimoni diverse aziende agricole o florovivaistiche che oggi rappresentano un modello imprenditoriale di successo, oltre a garantire importanti livelli occupazionali». Peraltro ci sono ancora ampi margini di sviluppo per tutto ciò che è agriturismo, anche in base ai dati forniti da Coldiretti. Salaris condivide l’opinione dell’associazione di categoria, secondo cui lo sviluppo di questo settore è strettamente collegato al territorio e che «in connessione con il turismo e l’artigianato, possa delineare una nuova stagione per l’economia sarda». «Noi siamo a favore di un’idea di territorio senza divisioni tra città e campagna – spiega Salaris – bisogna rinsaldare il rapporto tra la comunità urbana e il mondo rurale. Incentivare il consumo e la distribuzione dei prodotti di casa nostra tra i residenti. Una sensibilizzazione che deve iniziare dalle scuole materne, attraverso percorsi di educazione alimentare e di scoperta del mondo rurale, o prevedendo premialità, nelle gare d’appalto per la gestione delle mense pubbliche, alle aziende che si impegnano ad utilizzare esclusivamente prodotti locali». «E poi ci sono i turisti, sempre più alla ricerca di scoprire l’identità dei luoghi che visitano, a cominciare dai sapori. Intorno alle nostre eccellenze agroalimentari, come ad esempio il nostro olio e i nostri vini, ma anche il pescato, dobbiamo studiare itinerari del gusto per offrire loro la possibilità di una vacanza completa, in cui il soggiorno marino-balneare si integra con l’offerta culturale e la scoperta dei frutti della nostra terra e del nostro mare».