Mario Bruno: atti della giunta irraggiungibili
“La Giunta impedisce al Consiglio regionale di esercitare le sue prerogative di accesso agli atti”: lo denuncia il consigliere regionale del Partito democratico Mario Bruno che oggi è intervenuto in Aula per chiedere l’intervento della presidente del Consiglio Claudia Lombardo a difesa dell’articolo 105 del regolamento consiliare, che regola il diritto all’informazione del consigliere regionale.
“Il 7 agosto ho chiesto in maniera formale di accedere agli atti relativi alla revisione del Ppr – ha detto Bruno – tra i quali i verbali delle eventuali riunioni tra Regione e ministero per la necessaria copianificazione e di tutte le informazioni utili per capire in quale direzione si stia muovendo la Regione in ambito paesaggistico”.
“Ebbene, nei giorni scorsi ho ricevuto una lettera del Direttore generale dell’assessorato degli Enti locali che mi comunica l’impossibilità di soddisfare al momento la mia richiesta perchè sarebbe il Ministro ad avere l’ultima parola su questi atti”. Poichè questi atti “non sono coperti da segreto d’ufficio, unica limitazione al diritto di informazione del consigliere, ho chiesto l’intervento immediato della presidenza perchè non è tollerabile questo atteggiamento lesivo della dignità del Consiglio e poco rispettoso del ruolo ispettivo dei consiglieri”.
“In data odierna chiederò anche la convocazione immediata della commissione Verifiche del Consiglio Regionale”. È “intollerabile che la Giunta si trinceri dietro il permesso ministeriale e non consenta ai consiglieri di conoscere le modifiche richieste dall’esecutivo e soprattutto se è vero che intenda cancellare la previsione della fascia costiera come bene paesaggistico d’insieme. Valore ambientale ed economico universale sul quale è impossibile che si pervenga ad un’intesa col Ministero”.
“Voglio pertanto conoscere il parere del Ministero su questa materia, voglio conoscere eventuali elementi di conflitto che credo possano sussistere quando si modifica e si tenta di stravolgere un atto così importante che riguarda la nostra pianificazione paesaggistica – ha concluso Bruno – Il Consiglio ponga in atto ogni azione perché vengano ripristinate le regole e impediti atti di arroganza come questo”.: lo denuncia il consigliere regionale del Partito democratico Mario Bruno che oggi è intervenuto in Aula per chiedere l’intervento della presidente del Consiglio Claudia Lombardo a difesa dell’articolo 105 del regolamento consiliare, che regola il diritto all’informazione del consigliere regionale. “Il 7 agosto ho chiesto in maniera formale di accedere agli atti relativi alla revisione del Ppr – ha detto Bruno – tra i quali i verbali delle eventuali riunioni tra Regione e ministero per la necessaria copianificazione e di tutte le informazioni utili per capire in quale direzione si stia muovendo la Regione in ambito paesaggistico”.
“Ebbene, nei giorni scorsi ho ricevuto una lettera del Direttore generale dell’assessorato degli Enti locali che mi comunica l’impossibilità di soddisfare al momento la mia richiesta perchè sarebbe il Ministro ad avere l’ultima parola su questi atti”. Poichè questi atti “non sono coperti da segreto d’ufficio, unica limitazione al diritto di informazione del consigliere, ho chiesto l’intervento immediato della presidenza perchè non è tollerabile questo atteggiamento lesivo della dignità del Consiglio e poco rispettoso del ruolo ispettivo dei consiglieri”. “In data odierna chiederò anche la convocazione immediata della commissione Verifiche del Consiglio Regionale”. È “intollerabile che la Giunta si trinceri dietro il permesso ministeriale e non consenta ai consiglieri di conoscere le modifiche richieste dall’esecutivo e soprattutto se è vero che intenda cancellare la previsione della fascia costiera come bene paesaggistico d’insieme. Valore ambientale ed economico universale sul quale è impossibile che si pervenga ad un’intesa col Ministero”.
“Voglio pertanto conoscere il parere del Ministero su questa materia, voglio conoscere eventuali elementi di conflitto che credo possano sussistere quando si modifica e si tenta di stravolgere un atto così importante che riguarda la nostra pianificazione paesaggistica – ha concluso Bruno – Il Consiglio ponga in atto ogni azione perché vengano ripristinate le regole e impediti atti di arroganza come questo”.