Mario Bruno: criticità sul volo Livingston Alghero Roma
A pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo regime di continuità territoriale aerea, sono già tante le criticità rilevate da passeggeri abituali e pendolari sul passaggio della rotta Alghero/Roma da Alitalia a Livingston. E forse il presidente della Regione e assessore dei Trasporti ad interim Cappellacci dovrebbe intervenire per trovare una soluzione a questi disagi e accordare condizioni non troppo dannose a chi decide di volare da e per l’aeroporto di Fertilia.
L’abbandono di Alghero da parte di Alitalia infatti costituisce un disagio e un aggravio dei costi per chi da Alghero deve raggiungere altre mete: il passeggero oggi dovrà avere due biglietti, effettuare due procedure di accettazione; con molta probabilità, se non sono stati perfezionati gli accordi commerciali con le altre compagnie per il riavvio del bagaglio sulla seconda destinazione, dovrà uscire dalla sala arrivi riconsegnare il bagaglio all’accettazione del nuovo vettore, rifare i controlli di sicurezza e sperare di non perdere la coincidenza in caso di prosecuzioni entro un ora. Il tutto con ovvi ed incomprensibili disagi.
Rimangono poi da chiarire altri aspetti pratici: per esempio, Livingston, per ora, non permette di effettuare il check in e la scelta del posto a bordo on line, cosa ormai abituale per qualsiasi compagnia in qualsiasi aeroporto d’Europa. Il viaggiatore dovrà dunque aggiungere altro tempo al suo viaggio, per fare il check in allo sportello.
Da una prima analisi del cosiddetto “giro macchina”, che presumibilmente vedrà ruotare un solo aeromobile e dalla ridotta rotazione di velivoli che si suppone abbia il vettore (tutti principalmente impiegati su tratte medio raggio), sarebbe interessante poter conoscere i tempi d’intervento in caso di avaria per la sostituzione del mezzo e la riprotezione dei passeggeri. E sempre in termini di riprotezione non è secondario sapere se il vettore ha definito gli accordi di reciprocità con le altre compagnie operanti su Alghero, su Olbia e su Cagliari
Attendiamo un segnale di attenzione da parte della Regione. Non possiamo permettere che il diritto alla mobilità dei cittadini sardi sia più o meno tutelato a seconda dell’aeroporto da cui si sceglie di partire.