Mario Bruno: patto di sangue con i sardi, riflettori sul lavoro
«Sfidiamoci su proposte concrete per l’occupazione, lo sviluppo, le politiche del credito, l’incentivazione alle assunzioni per le imprese, dedicando una sessione straordinaria al lavoro, già dal rientro in Aula, in settembre»: è l’invito che il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Bruno, lancia ai capigruppo della massima Assemblea sarda e ai colleghi consiglieri.
«Gli ultimi mesi della legislatura utilizziamoli per legiferare sui temi del lavoro e dello sviluppo, con proposte concrete, che diano fiducia e speranza e aprano uno spiraglio per giovani, disoccupati, donne, imprese in difficoltà. Risparmiamo ai sardi vuoti slogan pronti per la prossima campagna elettorale, spiega Bruno e presentiamoci con atti concreti». Entro agosto, l’esponente del Partito Democratico presenterà una proposta di legge che «mira alla creazione di nuove micro imprese giovanili e femminili nel rispetto dei regolamenti comunitari, al sostegno dell’imprenditorialità e alla semplificazione burocratica nella fase di avvio delle imprese, all’accesso al credito, con agevolazioni fiscali e incentivi per le donne che lavorano e si devono dedicare contemporaneamente alla famiglia».
«Puntiamo sulla fiscalità di vantaggio, confrontiamoci con lo Stato su questi temi, essenziali per l’Isola, testardamente e con le carte in regola, con la consapevolezza che la situazione della Sardegna è tra le più difficili del Paese e come tale va trattata, anche rinegoziando le prerogative regionali sul sistema fiscale». Per questo, afferma ancora Bruno, «ripristiniamo subito l’Agenzia regionale delle entrate, avventatamente cancellata ad inizio legislatura, per la smania di rimuovere quanto di buono fatto dalla giunta Soru: è utile per trattare alla pari con lo Stato le politiche di fiscalità differenziata che aiuterebbero le imprese ad assumere con minori oneri».
La proposta verrà presto definita nel dettaglio e depositata: «ogni gruppo e ogni consigliere faccia altrettanto», conclude Mario Bruno. «Chiudiamo nella concretezza una legislatura inutile e vuota, con una giunta e un Presidente incapaci di affrontare le vere priorità in uno dei momenti più duri e difficili per la Sardegna».