Mario Figoni: “Abbiamo in mano un farmaco anti-Covid”
"Abbiamo in mano probabilmente il farmaco vincente ma non riusciamo nemmeno ad iniziare una piccola sperimentazione". Sono le parole di Mario Figoni, medico in pensione residente ad Alghero, specialista in malattie infettive
“Abbiamo in mano probabilmente il farmaco vincente ma non riusciamo nemmeno ad iniziare una piccola sperimentazione. Con buona pace di Sandra Rodeghiero, la rilevatrice statistica che da marzo è allertata, e del Professor Sergio Babudieri, che non ha mai ricevuto il protocollo”. Lo dichiara Mario Figoni, medico in pensione, specialista in malattie infettive e residente ad Alghero.
“Ho raccontato – scrive Figoni – il nostro piccolo fallimento nella prefazione del mio nuovo libro. Spero, pubblicizzando il fatto, che qualcuno cominci sul serio a usare questo toccasana. Ho avuto la presunzione di dirigere un gruppo di lavoro pur stando in pensione e fuori dai giochi. Sono stato a Padova e a Napoli, ma, visto il risultato, avrei potuto starmene tranquillamente a casa, risparmiando tempo, soldi e fatica. Mi ridimensiono e torno a guardar cantieri, ma non prima, come mio solito, di aver lanciato il sasso, senza nascondere la mano”.
“Domandatevi una cosa sul vaccino: sono quasi 30 anni che si studiano i virus dell’Aids e dell’epatite C: farmaci si, tanti, ma vaccino nisba. E adesso per questo SARS-CoV-2 ci sono più di 200 sperimentazioni in corso. Tutti vogliono arrivare primi e fare l’affare del secolo. Basterebbe utilizzare una cura a livello del territorio per impedire il sovraffollamento degli ospedali, riservando a questi solo gli ammalati gravi. Riducendo gli infetti sul territorio si che si bloccherebbe la catena di trasmissione”.