Mario Segni, uno stintinese doc

Mario Segni ha ricevuto dalle mani del sindaco Antonio Diana il riconoscimento di “Stintinese doc”.Le immagini emozionanti

«Mi hanno raccontato che sono venuto qui a Stintino quando ancora avevo tre mesi. Dicono che mi portassero in barca dentro una cesta. Io di tutto questo non ho ricordi, mentre quello che ho impresso nella memoria è una Stintino raggiungibile da una strada non asfaltata. Una Stintino di straordinario lindore. Un mare splendido nel quale facevamo il bagno, senza sapere che quello era uno dei mari più belli del mondo». È il racconto di Mario Segni che sabato sera, in una sala consiliare gremita, ha ricevuto dalle mani del sindaco Antonio Diana il riconoscimento di “Stintinese doc”. L’evento ha chiuso l’edizione 2014 degli “Incontri stintinesi”, organizzati dal Centro studi sulla civiltà del mare e dal Comune di Stintino con il patrocinio dell’Ateneo turritano. L’appuntamento quest’anno si è aperto con l’intervento di Esmeralda Ughi, direttore del Centro studi, per ricordare la studiosa Gabriella Mondardini Morelli, scomparsa il 6 agosto. Durante gli “Incontri” inoltre, Salvatore Rubino presidente del Centro studi ha presentato l’ultimo libro del giornalista e scrittore siciliano Ninni Ravazza, “Il Signore delle Tonnare, Nino Castiglione, il coraggio e l’avventura”. Sono state illustrate poi le tesi di laurea di Marta Diana, laureata (tesi triennale) al corso di Laurea in Scienze dei beni culturali curriculum archeologico all’Università di Sassari, e di Antonio Speziga neo laureato al corso di laurea in Scienze dell’ambiente e delle produzioni marine dell’Università degli Studi di Sassari.

Sabato sera, il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino ha ripercorso la carriera professionale e politica di Mario Segni, ed è stato proprio quest’ultimo a ricordare i primi anni della sua infanzia trascorsi d’estate a Stintino. Un paese ancora “incontaminato”, dove il turismo non era ancora esploso e dove gli abitanti accoglievano i “villeggianti” nelle loro case. «Io però – ha ripreso Mario Segni – fui testimone della creazione della strada della Pelosa, uno strumento che rovinò uno dei gioielli più belli del mondo. Mi auguro che il progetto che il sindaco vuole realizzare, cioè di smantellare la strada, possa essere realizzato. Stintino è cresciuta tanto – ha detto ancora – e credo che una svolta l’abbia avuta con la sua trasformazione in Comune. Sassari ha amministrato male Stintino, ora il paese è cambiato e oggi più che mai è degli stintinesi». Quindi un ringraziamento: «Quello che mi viene consegnato oggi è un bellissimo gesto d’affetto». L’incontro, moderato da Francesca Demontis, consigliera del Comune di Stintino con delega alla Cultura, ha visto anche la partecipazione della scrittrice e poetessa Adriana Mannias Barabino che ha dedicato a Mario Segni tre poesie: Saline, Totanare e Vele latine. Agli Incontri stintinesi sono intervenuti anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Sassari Marisa Porcu Gaias, Luca Bondioli del Museo Pigorini di Roma, Rodolfo Negri dell’Università la Sapienza di Roma, i docenti Elisabetta Garau e Gabriele Carenti.

8 Settembre 2014