Mattanza di aziende: in Sardegna chiuse 613 in 6 mesi
E’ a dir poco sconvolgente il report della Confesercenti che attesta mestamente un dato allarmanete. sono 613 le aziende che hanno chiuso negli ultimi sei mesi in tutta l’isola e risultati sono evidenti. Un’indagine condotta dall’Osservatorio rivela che fra gennaio e agosto sono stati chiusi ben 613 esercizi nei settori commercio al dettagli, alloggio e somministrazione. Dallo studio possiamo mettere a saldo negativo 436 imprese di commercio al dettaglio: 484 sono state le nuove aperture a fronte delle 920 chiusure. Non va di certo meglio alle attività di alloggio e somministrazione come ristoranti e bar che nei primi otto mesi di 2013 si sono ridotte dell’1,3% rispetto al totale delle imprese registrate. Tradotto in numeri più effettivi, sono state 177 le attività chiuse in questo settore. Numeri che a quanto risulta dalle indagini di mercato sono destinati a lievitare ulteriormente nei prossimi mesi e per tutto il 2014.
Mentre invece sempre dai dati forniti dall’Osservatorio Confesercenti è emerso che sono aumentati di ben 216 unità gli esercizi su area pubblica. Ma il dato che andrebbe analizzato con più profondità è che ad aprirle questa tipologia di attività sono sopratutto stranieri. Sulla questione è intervenuto il Presidente della regione Sardegna di Confesercenti, Marco Sulis che ammette che questi numeri sono dovuti a vari fattori:” Il primo è lo strapotere economico della grande distribuzione che toglie visibilità ai piccoli commercianti. Se a questo aggiungiamo lo scarso potere di acquisto degli italiani il cui stipendio va riducendosi di mese in mese e un possibile aumento dell’iva, ecco che abbiamo la spiegazione alla chiusura di tutte queste attività commerciali: “bisogna ridurre la pressione fiscale. L’aumento dell’Iva finirebbe col peggiorare la già drammatica situazione perché colpirebbe tutti. Indistintamente”.