Matteo Tedde: brutta pagina di giochi di palazzo
All’indomani delle dimissioni, smaltito il clamore, abbiamo cercato di fare il punto della situazione con Matteo Tedde, che ricordiamo è stato il secondo più votato del Partito democratico. Oggi l’ex consigliere Tedde, si dichiara amareggiato e delusissimo da tutta una serie di vicende sia interne al pd che all’intera coalizione di centro sinistra che lui ha definito “una sinistra di opposizione all’interno della maggioranza”. Non è un paradosso, ma esattamente ciò che la sinistra radicale ha voluto fare. Spiega Tedde: “Nella nostra coalizione si è venuta a creare una situazione spiacevole, nella quale si sollevavano problemi e cavilli ogni qual volta si doveva prendere una decisione, abbiamo vissuto una sinistra che invece di appoggiare le scelte della coalizione o di andare incontro al partito del sindaco, ha voluto trovare cavilli, problematiche inesistenti, per prendere decisioni dovevano prima confrontarsi con altri comitati o gruppi dimostrando assoluta incapacità decisionale e rimandando all’inifnito programmazioni urgenti”.
E Matteo Tedde ribadisce, indignato, che in queste dimissioni c’è la mano esterna di qualcuno che secondo logiche di palazzo ben chiare ai più, e al di fuori di una reale criticità cittadina, ha voluto mettere fine a questa esperienza flagellando un sindaco che per quante difficoltà evidenti ci fossero, poteva proseguire la sua strada, conscio di dover cambiare manovra di marcia. Perchè alla fine la giunta era stata azzerata e aveva chiesto ai partiti il nome di chi volevano in giunta. Poi arriva la forzatura delle firme e tutto è stato bloccato. Questo è successo, senza dare possibilità alcuna di rimettersi in gioco.”. “Oggi come oggi, conclude Tedde, non so se mi ricandiderò alle prossime elezioni, devo ancora smaltire la delusione. Certo è che non si può fare politica con questo modo di pensare e agire. Non è più una questione di partiti ma di persone. Io ci sono sempre stato mettendo da parte anche la mia vita personale, ma queste scelte si fanno sempre quando i sacrifici e la condivisione di gruppo contagia tutti al di la di spartizioni di potere.”