Maurizio Pirisi: Rosnati ignora il piano di emergenza della città di Alghero
In materia di Protezione Civile Alghero non è l’ultima della classe, considerato che il comune ha saputo prontamente adeguarsi a tutte le normative regionali e nazionali per la prevenzione dei rischi ambientali.
Trovo ingenerose le dichiarazioni dell’ex Assessore all’ambiente Rosnati con le quali manifesta meraviglia sull’allagamento della carreggiata nel tratto stradale tra Via Lido e l’ospedale marino e dove si domanda con stupore cosa potrebbe accadere ad Alghero di fronte ad eventi calamitosi analoghi a quelli che hanno interessato così duramente vaste aree del nord e centro Sardegna. Le perplessità, a suo dire, trovano fondamento sulla mancanza di un piano di protezione civile e sulla inesistenza di un sistema organizzativo adeguato a governare emergenze improvvise che potrebbero in ogni momento interessare il territorio algherese. Tutti noi ci auguriamo che eventi naturali così disastrosi e luttuosi non debbano mai interessare né la riviera del corallo né nessuna altro territorio; ciò nonostante le considerazioni espresse dalla Rosnati costituiscono lo specchio lampante della inadeguatezza e della superficialità con cui spesso persone impreparate vanno a ricoprire incarichi amministrativi di elevata responsabilità come quelli riferiti all’assessorato all’ambiente ed alla protezione civile. Com’è possibile che un amministratore che ha gestito per oltre un anno quelle deleghe non sia venuto a conoscenza che il Comune di Alghero ha un Piano di Protezione Civile approvato dal Consiglio Comunale nel 2006 e successivamente aggiornato a seguito di un’attività di concertazione con l’Assessorato Regionale all’Ambiente nel corso del 2010?
Mi domando ancora, com’è possibile che un amministratore nell’espletamento del suo incarico non sia a conoscenza che il Comune di Alghero è stato fra i primi comuni dell’Isola a dotarsi nel 2010 del Piano di Rischio Idraulico e Idrogeologico predisposto ed approvato dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile?
L’ex assessore dimostra di ignorare che il piano di emergenza per il rischio idraulico ed idrogeologico, insieme al piano per il rischio incendi, costituisce una parte integrante del Piano di Protezione Civile, strumento che coordina tutte le emergenze secondo protocolli atti a fronteggiare qualsiasi evento calamitoso possa interessare il nostro territorio. Avrebbe dovuto sapere, rapportandosi costantemente col suo Sindaco, che il Piano della città analizza e valuta nel dettaglio: – lo scenario di rischio, ossia la previsione del danno conseguente ad un determinato evento calamitoso anche improvviso; – la friabilità dei terreni, la mappatura dei torrenti e di tutti i corsi d’acqua, localizzazione e condizioni di sicurezza e dei ponti stradali e ferroviari; – la definizione degli interventi da mettere in atto, in funzione delle conoscenze del territorio e dei probabili effetti determinati dell’episodio di rischio; – le procedure e le risorse da attivare (uomini e mezzi) per fronteggiare eventuali circostanze di rischio. L’ex Assessore, forse distratto dalle beghe di bottega che hanno caratterizzato la disastrosa esperienza della precedente amministrazione, avrebbe dovuto sapere che nella casa comunale si tenevano, periodicamente, incontri operativi con tutte le forze istituzionali e volontarie finalizzati alla prevenzione del rischio ambientale e alla gestione delle eventuali emergenze che potevano derivare dagli stati di allerta emanati dalla Protezione Civile.
La signora Rosnati sembra sia stata Assessore di un altro comune, come può infatti non ricordare quante volte il territorio di Alghero sia stato interessato da pericolosi eventi naturali: allagamenti di strade, abitazioni e aziende determinati dalle intense precipitazioni; inondazioni del mare a causa dei forti venti di libeccio; trombe d’aria e pericolosi tornado che hanno messo a dura prova la città e tutto l’entroterra creando a volte seri danni, per fortuna mai luttuosi, a cittadini e ad attività produttive. Come può non ricordare gli effetti devastanti generati dal tornado che nel settembre del 2007, senza nessun preavviso, devastò in maniera violenta il territorio Algherese, seminando paura e sgomento fra i cittadini e arrecando ovunque gravissimi danni. Il disastro fu limitato solo grazie al pronto e coordinato intervento di tutte le Forze istituzionali e volontarie deputate all’emergenza intervenute in tempi immediati a soccorrere persone e cose, a liberare strade e scantinati, a eliminare gli ostacoli che impedivano il decorso delle acque fluviali, a prestare aiuto nei campeggi e negli stabilimenti balneari duramente colpiti dall’evento. Il pauroso evento chiamò in città la presenza del responsabile nazionale per la protezione civile che durante i sopralluoghi non mancò di lodare e apprezzare la prontezza del comune, delle forze istituzionali e dei volontari nel gestire una situazione particolarmente grave.
Sono convinto che questo debba essere un momento di dolore e di solidarietà verso quanti hanno perso la vita, per le loro famiglie e per le tante persone che hanno visto in un momento distrutto quanto costruito in una vita di lavoro e di sacrifici. Sono altrettanto certo che queste drammatiche esperienze non debbano cadere nel dimenticatoio ma servire a spronarci tutti, amministratori in prima linea, su di un impegno sempre più attento e vigile verso la salvaguardia dell’ambiente individuando tutte quelle azioni preventive che possano servire ad impedire o perlomeno a limitare gli effetti di tragedie così immani.