Migranti all’ex Hotel Bellavista, Fertilia protesta: sabato serrande a metà
Domani a Fertilia si terrà un dibattito pubblico sulla proposta di utilizzare la struttura dell’Hotel Bellavista come centro di accoglienza per i rifugiati richiedenti asilo, presentata nelle scorse ore in occasione di un bando promosso dalla Prefettura di Sassari.
Domani, alle ore 10,30, presso la madonnina posta nei pressi del Ponte all’ingresso di Fertilia, si terrà un dibattito pubblico sulla proposta di utilizzare la struttura dell’Hotel Bellavista come centro di accoglienza per i rifugiati richiedenti asilo, presentata nelle scorse ore in occasione di un bando promosso dalla Prefettura di Sassari. Durante l’incontro i commercianti della borgata chiuderanno parzialmente le attività abbassando a metà le serrande in segno di protesta.
«Ancora una volta – scrive il Presidente del Comitato di Quartiere Luciano Solinas – Fertilia viene presa d’assalto e privata di quelle opportunità di sviluppo che possono portarla fuori dalla crisi grave che la attanaglia. L’Hotel Bellavista infatti, che nelle intenzioni della Regione dovrebbe passare al Comune di Alghero al prezzo simbolico di un euro, dovrebbe essere il fulcro della proposta di recupero che, dopo anni di gestazione, sembrava essere ormai prossima a decollare».
Un bene centrale, quindi, che – scrive Solinas – ricopre il ruolo cardine, posto che con la sua permuta potrebbero essere incamerate gran parte delle risorse necessarie a completare la riqualificazione dell’intero centro storico, oggi, per l’ennesima volta, è al centro di una vicenda intrisa di disperazione e soprattutto di speculazione, da parte di coloro che puntano su un rudere decadente per ospitare persone in difficoltà, contando forse di farle vivere in condizioni peggiori di quelle che vivono molti detenuti nelle carceri italiane».
Di qui l’invito in rivolto al Sindaco, al Prefetto di Sassari ed a tutte le forze politiche e sociali del territorio affinché, venendo a Fertilia, possano chiarire la loro posizione in merito. «Una occasione importante per dire basta a questi tentativi di speculazione che rischiano di mortificare questa terra di accoglienza, vittima di tanta ignoranza e di altrettanta superficialità, espressa anche da parte di chi avrebbe il dovere di documentarsi prima di parlare o meglio di scrivere riguardo certi argomenti» conclude il presidente del Comitato di Quartiere.