Migranti a Fertilia, il Comitato: «Pronti a portare la questione in tribunale»
«Dopo aver analizzato i requisiti richiesti dal bando pubblico proposto dalla Prefettura di Sassari alle Società partecipanti, abbiamo deciso di affidare ad un pool di Avvocati il mandato affinché valutino ogni azione possibile al fine di evitare questo scempio». A renderlo noto è il Presidente del Comitato di Quartiere di Fertilia, Luciano Solinas
«Dopo aver analizzato i requisiti richiesti dal bando pubblico proposto dalla Prefettura di Sassari alle Società partecipanti, abbiamo deciso di affidare ad un pool di Avvocati il mandato affinché valutino ogni azione possibile al fine di evitare questo scempio». Inizia così la nota stampa a firma del presidente del Comitato di Quartiere di Fertilia, Luciano Solinas, in riferimento al possibile arrivo di nuovi migranti nella struttura dell’Ex Hotel Bellavista. «In particolare – scrive Solinas nella nota – è emerso che le Aziende, al momento della partecipazione al bando, dovevano produrre una dichiarazione ai sensi del DPR 445/2000 in cui si attestava che la struttura utilizzata è conforme alle normative vigenti in materia urbanistica, edilizia ed igienico-sanitaria, in particolare sotto il profilo dell’agibilità e della destinazione d’uso e dalla normativa in materia di conformità impiantistica e di prevenzione incendi».
«Appare fin troppo chiaro – continua il rappresentante del Comitato – che da un lato la Cooperativa Sdp non poteva avere un regolare contratto di subaffitto della struttura che, in ogni caso, sarebbe dovuto essere stato sottoposto all’accettazione da parte del Servizio Territoriale Demanio e Patrimonio di Sassari che è proprietario del bene. Ente che oltre ad aver escluso qualsiasi coinvolgimento in tal senso ha confermato il divieto di subaffitto per i concessionari ed ha evidenziato che la prima sentenza di fronte al Giudice ha visto l’affittuario soccombere nella causa di sfratto promossa dalla Regione Sardegna».
«In secondo luogo – si legge nella nota – appare veramente arduo pensare che un locale colonizzato dai piccioni, chiuso da anni per inadeguatezze strutturali che hanno imposto il blocco dell’attività alberghiera, oggi possa essere improvvisamente “agibile”, “conforme” ed in regola con le normative edilizie ed igienico-sanitarie. Arrivati a questo punto siamo curiosi di sapere se tale dichiarazione è stata sottoscritta per la struttura dell’Hotel Bellavista, poiché, nel caso così fosse, abbiamo il dubbio che possa trattarsi di dichiarazione non veritiera e quindi mendace».
«La nostra volontà – scrive Solinas a nome del Comitato – è quella di far richiedere copia degli atti ad un gruppo di Avvocati che in queste ore sta analizzando le carte a disposizione, per verificare la linearità dei comportamenti messi in campo dai soggetti in questione. Auspichiamo quindi che il Prefetto, da noi sollecitato in più occasioni, voglia mettere la parola fine a questa vicenda che ogni giorno si arricchisce di contorni più inquietanti che nulla hanno a che fare con l’accoglienza. Tale situazione di incertezza non fa altro che alimentare la preoccupazione della collettività e contribuire ad alzare il livello della tensione».