Migranti sbarcati in Sardegna, Serra: «Giro d’affari per oltre un milione di euro mensili»
«L'ultimo sbarco di migranti in Sardegna è un giro d'affari che arrichirà cooperative sociali e associazioni religiose per una cifra di oltre un milione di euro al mese». Lo afferma Pietro Serra, presidente nazionale di Alternativa Futura per l'Italia.
«L’ultimo sbarco di migranti in Sardegna è un giro d’affari che arrichirà cooperative sociali e associazioni religiose per una cifra di oltre un milione di euro al mese». Lo afferma Pietro Serra, presidente nazionale di Alternativa Futura per l’Italia. «Appare evidente che la situazione sta sfuggendo di mano e diventa sempre più irreale», scrive il leader dell’AFI in una nota. «Di norma chi scappa dalla guerra fa scappare prima le mamme con i bambini, mentre in questo sbarco 676 sono uomini, appena 218 le donne e 69 i minorenni. Che si tratti di un business è chiaro, ma chi lucra sulla pelle di altre persone per trarne profitto è vigliaccheria».
E aggiunge: «Questo sbarco ha un costo che varia tra 1.023.000,00 € e 1.271.000,00 €. Soldi europei, dunque anche nostri, che andranno in mano a cooperative e associazioni religiose dedite all’accoglienza che lasciando allo stato brado i clandestini non faranno altro che arricchirsi a discapito dei cittadini e della pubblica sicurezza». Poi conclude: «Come giustificheranno questi nuovi arrivi i sindaci davanti al crescente malcontento dei cittadini? Come lo spiega Zedda a quei cagliaritani che dormono in macchina e non possono permettersi un tetto e ancor meno pranzo e cena ogni giorno? E come lo spiega Sanna a quei sassaresi che attendono da anni una casa e son costretti a ricorrere alla Caritas e poiché stufi di essere trattati da cittadini di serie B e glielo hanno fatto capire leggittimamente a suon di fischi durante la discesa dei Candelieri?».
Per l’ultimo sbarco di migranti, è previsto che 457 rimangano nel Cagliaritano, 291 andranno a Sassari, 125 a Nuoro e 90 nell’Oristanese. «Tra questi vi sarebbero anche 130 eritrei – conclude Serra – componenti della stessa etnia che nelle scorse settimane, trasportati da un’altra nave, avevano protestato nel capoluogo sardo davanti ai cancelli dei traghetti per la Penisola, ma anche in piazza Matteotti e davanti al municipio, chiedendo di poter lasciare l’Isola per raggiungere altre nazioni europee».