“Momenti”. Un’ emozione non da poco firmata Roberto Gabrielli

Alghero: Francesco Palmieri ha voluto cantarla. Ascoltate questa canzone perchè è frutto di un film della vita di Roberto Gabrielli. Regia strepitosa, pezzo inconfondibile.

Tutto partì dopo una notte a Voghera, dove lui giovane e con le tasche vuote, chiude una storia con una donna ricca e bellissima. Sacco sulle spalle, rientrando a casa, su quel vialone interminabile nasce “Momenti”. Sono passati più di vent’anni da quando Roberto Gabrielli ha scritto questa canzone, ma le sue parole risuonano come in un film di Tornatore, dove l’emozione prende forma di un film, un’emozione non da poco, ascoltandola capirete il perchè. Strano destino per un ragazzo che arriva ad Alghero, se ne innamora portandosi dietro i suoi sogni. La musica la sua compagna di zaino e di merende, quella musica che lo ha consacrato nelle prime posizioni in classifica della musica dance giapponese e che in realtà, nonostante le difficoltà, è ancora oggi suo pane quotidiano. “Canzoni sogni e fantasia”, il suo bagaglio, ciò che racconta anche nella canzone, è sempre lo stesso, e dopo vent’anni, non è cambiato.

Posso personalmente raccontare di lui aneddoti e momenti che non renderebbero con efficacia la sua personalità, ma su una qualità vorrei soffermarmi. Una qualità che brucia, perchè nasce dalle sue stranezze e dalla sua singolarità. Troppo complicato racchiuderlo in un contesto, vi dirò, diventa impossibile imprigionarlo nella normalità quotidiana. Ma la sua creatività è direttamente proporzionale, la sua fantasia ha partorito successi incredibili, non è governabile come non lo è la sua creatività. E in questa canzone, c’è tanto della sua indole. La voce di questa canzone si chiama Francesco Palmieri, un cantante algherese che con Roberto ha instaurato un bellissimo legame. Si conoscono da dieci anni, quando Francesco era ancora un bambino. La sua voce, precisa e sintonizzata al meglio sulla chiave della canzone, ha voluto far riaffiorare i ricordi di Gabrielli, facendone un capolavoro.

Un incontro figlio del destino, lo stesso che ha voluto prendere forma in queste note e che ha ricreato un sodalizio, prima umano e poi musicale tra i due. Non dimentichiamoci che questa canzone era stata presentata a Mogol da Marco Cherchi, un ragazzo che aveva vinto una borsa di studio e che si è presentato davanti a lui con un inedito. Quell’inedito era “Momenti”. Sarebbe stato bello ascoltarla anche nella versione originale, cantata dallo stesso Gabrielli. Il graffio inconfondibile del suo taglio vocale regala un vissuto profondo al pezzo. Ma anche in questa versione di Palmieri, non è possibile non sognare e ripercorrere quel viale insieme a Gabrielli, dove finisce una storia e si narra quella della sua vita. Non vi resta che ascoltarla e vivere il suo film.

http://www.youtube.com/watch?v=6yLFlAqjVhw

Alessandra Mura, 14 Gennaio 2014