Muhammad Zulkifal reclutò i sicari di due connazionali

L'imam di Bergamo, Hafiz Muhammad Zulkifal, venne intercettato telefonicamente il 9 settembre del 2011 in cui esprimeva soddifazione per il brutale assassinio di una coppia di connazionali: “Abbiamo fatto una cosa santa per Dio e Dio ci ha protetti”.

L’imam di Bergamo, Hafiz Muhammad Zulkifal, uno dei presunti affiliati ad Al Qaida arrestati nell’operazione della Divisione anti terrorismo della Dda di Cagliari, intercettato il 9 settembre del lontano 2011, esprimeva soddisfazione per l’omicidio di una coppia di connazionali che aveva violato la legge coranica: “Abbiamo fatto una cosa santa per Dio e Dio ci ha protetti”. E ancora un suggerimento critico: “Potevate posizionare la gola del cadavere in questa posizione!… Dovevate fotografare in modo da vedere anche il petto”.

Nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip Giorgio Altieri si legge che “Da una serie di intercettazioni tra il febbraio e il maggio 2011 – scrive il giudice – emerge che Zulkifal, con la collaborazione, di Noor Ul Amin e altri, condannò a morte una coppia di connazionali che aveva violato la legge coranica, reclutò gli assassini, facendoli venire dalla Francia e sovrintese alla preparazione del delitto”.

25 Aprile 2015