Nei guai il governatore che accusò i marò: avrebbe incassato tangenti

Oomen Chandy, governatore del Kerala noto in Italia per la controversa vicenda dei due marò, nega ogni accusa: “Solo un complotto ai miei danni. Un complotto ben orchestrato”.

Il governatore dello Stato indiano del Kerala, Oomen Chandy, sarebbe in grossi guai giudiziari. Si tratta dell’uomo noto in Italia ormai da quattro anni per la controversa vicenda dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati in India di aver sparato e ucciso due pescatori proprio nel Kerala. I guai giudiziari di Chandy non riguardano comunque la nota vicenda dei fucilieri italiani. Secondo quanto scrive la stampa indiana, infatti, il governatore del Kerala è accusato di avere incassato una cospicua tangente (si parla di 19 milioni di rupie, una somma pari a oltre due milioni e mezzo di euro) per favorire una azienda produttrice di pannelli solari. Ad accusare principalmente il governatore è una donna, tale Saritha Nair, imputata nel processo che si sta celebrando sulla vicenda. La vicenda che vede Chandy al centro delle accuse risale al 2012-2013. Secondo Saritha Nair il governatore avrebbe preso la mazzetta come pagamento per aver scelto quella azienda di pannelli solari. Ma Chandy, da parte sua, nega ogni accusa. “Solo un complotto ai miei danni. Un complotto ben orchestrato”, ha detto in merito alla vicenda.

Il governatore del Kerala aveva chiesto il ritorno di Latorre in India – In merito alla controversa vicenda dei due marò il governatore del Kerala solo qualche giorno fa si era detto contrario alla decisione di estendere la permanenza in Italia del fuciliere tarantino Massimiliano Latorre. “I militari italiani – aveva detto Chandy chiedendo al premier Modi di agire in maniera decisa per far tornare in India il marò – hanno compiuto un crimine sul territorio indiano e dunque devono rispondere alle leggi indiane”. La Corte Suprema Indiana ha invece esteso il permesso di permanenza per Latorre fino al 30 aprile per permettere al marò di continuare a curarsi dall’ictus che lo ha colpito più di un anno fa. Per il momento in India resta l’altro marò coinvolto nella vicenda, Salvatore Girone.

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S.P., 28 Gennaio 2016