“Nel convegno PD scritta sentenza di morte per aeroporto”

L'opinione di Andrea Delogu, portavoce cittadino di Forza Italia

Ho sempre considerato che, quando si organizzano convegni, la presenza di relatori qualificati, che, con le loro competenze, possano contribuire ad orientare le scelte politiche ed economiche verso risultati migliori di quelli presenti, sia sempre utile e gradita.

Nel convegno sul “Trasporto Aereo” organizzato recentemente dal partito democratico, a coloro che hanno potuto partecipare per ragioni di spazio, è apparso chiaro che negli interventi portati avanti dai relatori non ci fosse l’intenzione di trasferire competenze e di trovare soluzioni atte a superare la situazione di grande difficoltà determinata dall’abbandono dell’Aeroporto di Alghero da parte di RYANAIR, ma che purtroppo si stesse scrivendo la sentenza di morte per l’aeroporto di Alghero.

Anche a chi non ha interesse allo sviluppo del settore turistico e del suo indotto, appare chiaro che la morte di un’infrastruttura come l’Aeroporto di Alghero comporterebbe la morte dell’economia dell’intero  territorio, la morte dell’unico sviluppo economico possibile, la morte sociale.

Le imprese che operano nel turismo e nel vasto indotto, molte delle quali hanno fatto consistenti investimenti, proprio sulla spinta emotiva dei risultati della stagione turistica 2015, di fronte alla improvvisa scomparsa delle condizioni e delle infrastrutture preesistenti, che avrebbero potuto consentire di ripetere i medesimi risultati, dovrebbero gettare la spugna e molte, indebitate fuori misura, andrebbero incontro al dissesto finanziario.

I nostri giovani sarebbero impediti dal frequentare le occasioni di studio, gli scambi culturali, le occasioni di lavoro con le altre nazioni dell’Europa ; tutti coloro che possiedono un lavoro nel territorio rischierebbero seriamente di perderlo, siano essi dipendenti del sistema aeroportuale che di qualsiasi altra impresa che operi sul territorio.

Sono dell’opinione che ogni “organismo” che va a morire, difficilmente resuscita dalle macerie o si può riprodurre per incanto. Bene farebbero gli organizzatori di quel convegno a orientare tutti i loro sforzi e quelli degli Amministratori Regionali e degli omologhi rappresentanti del Governo Nazionale, rei della migliore disattenzione ed indifferenza possibile, verso il reperimento immediato di soluzioni atte a scongiurare che il disastro attuale possa trasformarsi in uno “tsunami” di dimensioni ancora più grandi, se si dovesse arrivare alla smobilitazione definitiva dell’HUB di RYANAIR.

Non fare questo sarebbe un errore che – politicamente ed elettoralmente – si pagherebbe a caro prezzo a qualsiasi livello. Purtroppo sino ad adesso abbiamo sentito solo parole, slogan, false rassicurazioni, senza nessun atto concreto e chi lavora nel mondo dell’impresa sa che ogni attimo perduto a parlare senza arrivare ad un risultato concreto può comportare danni gravissimi

Nel convegno è stato smantellato il convincimento, abbastanza diffuso, secondo il quale un aeroporto al di sopra di 1 milione di passeggeri trova ampia ragione di esistere su un territorio, mentre oggi ci si preoccupa di sacrificare un aeroporto che aveva già raggiunto, nel 2015, circa 1,7 milioni di passeggeri, a favore di un altro con il quale, quando tra qualche decennio, continuando di questo passo,  sarà completato tutto il sistema viario in corso di realizzazione, si troverà ad una distanza di poco più di 130 km. .

Nel corso del dibattito, qualcuno ha saggiamente detto che è meglio RYANAIR, pur con tutte le problematiche che ne derivano, piuttosto che nessuno. Non è difficile riconoscere che le soluzioni alternative a RYANAIR, sinora attuate, somigliano molto al nulla, e che proseguire su questo filone significa assecondare il disegno da più parti, anche autorevoli, denunciato, di una cessione negoziata dell’aeroporto di Alghero o di un’abile strategia di svalutazione dell’aeroporto stesso tendente a favorire l’acquisizione della Società di Gestione a tariffe “super scontate”.

Forse conviene attrezzarsi per ritornare alla ricerca del “margallò” o “malgagliò” per poter avere qualcosa da mangiare in futuro.

 

Andrea Delogu, portavoce cittadino Forza Italia

18 Giugno 2016