Niente biglietto a Bordo: la battagliadell’Irs

Si deve avere la possibilità di comprare il biglietto una volta saliti sull'autobus

Son passati due anni da quando gli attivisti di iRS portarono all’attenzione dell’opinione pubblica l’esigenza da parte degli utenti di poter acquistare il biglietto a bordo del bus. Il 5 Gennaio 2012  iRS denunciò l’illegittimità delle sanzioni inflitte ai viaggiatori sprovvisti del tagliando poiché agli utenti non veniva concessa la possibilità di poter acquistare il biglietto a bordo del mezzo. Un disagio non di poco conto, sopratutto se si considera che spesso le rivendite autorizzate (bar, edicole e tabacchi) sono molto distanti dalle fermate e addirittura a volte non hanno disponibilità di biglietti. I tanti utenti che occasionalmente usufruiscono del servizio sono i più penalizzati. A questi si aggiungono anche una serie di city-users che arrivano quotidianamente in città per usufruire dei sevizi del capoluogo. Nonostante le continue sollecitazioni, l’azienda di trasporto non solo non è venuta incontro ai tanti che chiedevano il diritto all’acquisto del biglietto a bordo, ma al contrario ha attuato una politica vessatoria sanzionando tutti coloro che si sono trovati obbligati ad usufruire del servizio di trasporto pubblico all’ultimo momento, non riuscendo ad acquistare il titolo di viaggio nelle rivendite. Nel dicembre 2012 iRS promosse una petizione cittadina, sottoscritta da migliaia di persone, dove si chiedeva che l’atp rendesse i mezzi pubblici accessibili dando agli utenti la possibilità di poter acquistare il biglietto sul bus. Il primo marzo 2014 l’atp comunica che finalmente sarà possibile poter acquistare il biglietto a bordo. Dopo due anni di battaglie civiche, diatribe con i controllori, petizioni, multe illegittime, pare che i cittadini abbiano vinto. Finalmente l’azienda darà agli utenti la possibilità di pagare il biglietto. Purtroppo ogni dichiarazione fatta dal sig. Leonardo Marras e dai portavoce dell’azienda deve essere invece spulciata in ogni minimo dettaglio perché è ormai assodato il fatto che all’azienda non interessi essere efficiente realmente ma fare finta di esserlo limitandosi a tante dichiarazioni d’intenti o mezze verità con lo scopo di “vendere notizie”. Guardando bene le regole di acquisto si evince che il biglietto sul bus può essere acquistato nei giorni feriali solo in alcune fasce orarie ovvero dalle 6 del mattino (orario di inizio del servizio) fino alle 7:30 e dalle 20:30 fino a fine servizio. Una notizia non chiara che ha creato situazioni imbarazzanti anche al personale di controllo che è perfettamente cosciente di dover multare gli utenti che hanno ragione in quanto richiedono di poter acquistare il biglietto ma le regole dell’ATP impediscono al personale di venderlo durante il giorno. Ogni giorno gli attivisti di iRS ricevono segnalazioni da parte degli utenti (sempre più coscienti dei propri diritti) che loro malgrado vengono multati. L’ultimo caso è quello di Michela, una giovane ragazza in stato di gravidanza, che stanca di camminare ha deciso all’ultimo momento di prendere il bus; ha chiesto di poter acquistare il biglietto e non gli è stato venduto. (Una signora che ha assistito alla scena si è offerta di regalare un biglietto alla ragazza ma il controllore glielo ha impedito perchè doveva multarla.) Ai due controllori la ragazza ha spiegato la situazione (quale prova più tangibile del pancione?) e ha fatto presente che l’azienda aveva comunicato che dall’1 Marzo sarebbe stato possibile poter acquistare il biglietto a bordo. Ma guardando bene “l’asterisco” si capisce che l’acquisto del biglietto a bordo è uno specchietto per le allodole, un’offesa all’intelligenza degli utenti. IRS si batterà con forza affinché la nuova amministrazione comunale riveda totalmente il rapporto tra il cda dell’azienda e il Comune di Sassari (che è il socio principale). Il primo passo sarà senz’altro quello di dare la possibilità agli utenti di poter acquistare il biglietto per tutto il tempo in cui viene offerto il servizio. Inoltre è fondamentale aprire una fase di ascolto e di confronto pubblico e riprogettare il trasporto pubblico della città con un progetto collettivo che veda coinvolta l’università, gli amministratori locali, gli utenti, i commercianti e il maggior numero possibile di persone. In questo modo ad emergere è l’interesse collettivo, che fino ad ora è venuto meno.

Redazione, 13 Maggio 2014