Niente sardo in Rai, Pigliaru: «discriminazione inaccettabile»
«Quanto accaduto in Senato, con la bocciatura dell’emendamento proposto dall’onorevole Uras, si configura come l’applicazione di una vera e propria disparità di trattamento nei confronti della Sardegna e della lingua sarda».
«Quanto accaduto in Senato, con la bocciatura dell’emendamento proposto dall’onorevole Uras, si configura come l’applicazione di una vera e propria disparità di trattamento nei confronti della Sardegna e della lingua sarda. Come è scritto nella Costituzione, la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche». Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru, dopo che il Senato ha bocciato l’emendamento proposto da Luciano Uras durante l’esame del Ddl di riforma della Rai.
«Da uno Stato di diritto, – prosegue Pigliaru – impegnato formalmente a garantirne tutela e valorizzazione, ci aspettiamo che siano riconosciute le nostre peculiarità linguistiche e culturali in quanto ricchezza inestimabile e unica del patrimonio non solo regionale ma nazionale, specie se si tratta di servizio pubblico radiotelevisivo».
«Vedere che invece si tutelano alcune minoranze linguistiche e si penalizza la Sardegna, non è accettabile. Apriremo tutte le interlocuzioni possibili con i parlamentari e con il Governo per ottenere una correzione profonda della norma, perché sia riconosciuto il diritto alla tutela della nostra lingua e cultura». Il presidente Pigliaru ha anche annunciato che di questo argomento si parlerà nella prossima Giunta per valutare le iniziative da prendere.