Niente sport nelle palestre scolastiche? Muroni insorge
Il Segretario Regionale degli Operatori Sportivi UGL chiede un intervento che scongiuri una simile prospettiva, estremamente dannosa per l’attività sportiva di base
A seguito dell’ipotesi ventilata dal sindacato dei dirigenti scolastici di chiusura delle palestre scolastiche ad attività extradidattiche, il Segretario Regionale degli Operatori Sportivi UGL Antonello Muroni chiede un intervento che scongiuri una simile prospettiva, estremamente dannosa per l’attività sportiva di base.
“Il rifiuto di concedere le palestre delle scuole alle società sportive, ipotizzato da una componente sindacale dei dirigenti scolastici che propone la chiusura delle stesse al termine degli orari curriculari, rappresenta un serio pericolo per l’attività sportiva di base, soprattutto giovanile di tantissime associazioni sportive – afferma Muroni – Anche se con un termine per ora indicato al 31 dicembre, e motivato dall’esonero di responsabilità e di impegni conseguenti ai rischi e alle procedure legati al Covid-19, l’iniziativa potrebbe coinvolgere – e sopratutto stravolgere – centinaia di piccole associazioni dilettantistiche che, prive di impianti propri e in mancanza di un piano di potenziamento strutturale per quanto riguarda l’impiantistica sportiva anche di base, tradizionalmente e inevitabilmente fanno uso delle palestre scolastiche, consentendone tra l’altro l’utilizzazione a tempo pieno, per garantire attività motoria e sportiva a migliaia di bambini e di giovani”.
“Nel portare a Vostra conoscenza il problema, che non è del solo basket ma è proprio anche delle altre discipline sportive, dal volley al calcetto, alla ginnastica, al karatè o al tennistavolo, che si praticano al coperto, sollecitiamo un deciso e rapido intervento presso gli organi competenti – governativi, amministrativi, sportivi, ma soprattutto presso i dirigenti scolastici degli Istituti comunali, delle nostre città ma dell’intera regione Sardegna– affinché vengano messe in atto tutte le iniziative necessarie per scongiurare una tale eventualità che, se concretizzata, condannerebbe all’inattività e alla quasi inevitabile scomparsa tra il 60 e il 70% delle nostre società di base, privando i nostri giovani della possibilità di fare sport con un enorme danno sociale e sanitario”.
“Sosteniamo con fermezza l’esigenza di un intervento immediato, al fine anche di consentire alle nostre società la possibilità di una corretta e tempestiva programmazione dell’attività: esistono infatti – come da protocolli redatti dalla Federazione Italiana Pallacanestro (e dalle altre Federazioni interessate) nel rispetto e nei margini delle indicazioni fornite dalle autorità governative e sanitarie – le procedure da seguire per la sanificazione degli ambienti e norme di comportamento tali da poter riavviare l’attività sportiva in piena sicurezza. In assenza, la nostra Regione Sardegna, già duramente provata, potrebbe perdere gran parte delle sue Associazioni Sportive Dilettantistiche – o vederne gravemente ridimensionata la benemerita attività – e il Paese vedersi sgretolare un patrimonio non solo sportivo, ma anche e soprattutto sociale e culturale, da sempre punto di riferimento educativo e civico per i nostri giovani” conclude Antonello Muroni in veste di Segretario Regionale degli Operatori Sportivi UGL.