“Non volevo ucciderla, volevo solo mangiarla”, le dichiarazioni shock di un cannibale

L'ultima intervista al cannibale giapponese Issei Segawa, condannato negli anni '80 per aver fatto a pezzi e mangiato una sua collega in Francia.

“Il cannibalismo è un atto supremo d’amore io ho ucciso Renèe per mangiarla, non per violentarla… Facendo l’amore, infatti, entri nel corpo dell’alta persona per pochi minuti. Mangiandola, la fai tua per sempre”. Sono le scioccanti dichiarazioni di Issei Segawa, cittadino giapponese condannato negli anni ’80 in Francia per aver ucciso, fatto a pezzi e poi mangiato una sua giovane collega olandese, Renèe Hartevelt. Come riporta il Fatto Quotidiano, l’uomo è diventato molto noto in Giappone e continua a sostenersi grazie alle interviste rilasciate nel Paese d’origine dove ora vive libero dopo la scarcerazione dall’ospedale psichiatrico. Proprio in una di queste ultime interviste, rilasciata di recente al popolare settimanale di Tokyo Sunday Mainich, l’ormai 65enne “cannibale” di Parigi, come fu ribattezzato dalla stampa all’epoca dei fatti, si è lanciato in altre incredibili dichiarazioni su quell’efferato episodio.

“Volevo solo mangiarla”. “In realtà non volevo ucciderla, volevo solo mangiarla. Anche solo un pezzetto” ha dichiarato infatti Issei Segawa, aggiungendo con lucidità: “Se non fossi stato così timido, se avessi avuto il coraggio di chiederle anche solo di assaggiare le sue unghie, una ciocca di capelli, o di peli pubici, magari intrisi di urina, oggi Renèe sarebbe ancora viva”. Con ancora più consapevolezza l’uomo ha rivelato: “Confesso di avere ancora degli istinti antropofagi, ma ho imparato a sopprimerli da quando ho capito che nella nostra società mangiare una persona è vietato. Anche perché prima devi ucciderla. E non si deve uccidere una persona che ami”.

Tratto da www.fanpage.it ©

A.P., 10 Aprile 2015