Nulvi, l’antico organo parrocchiale rientra in paese
Il prezioso manufatto, opera di Ulisse Paoli risalente al 1890, è stato restaurato e presto tornerà a suonare
Dopo le operazioni di restauro eseguite dalla ditta specializzata “Bottega Organara” di Michele Virdis, l’antico organo a canne della parrocchia di Nulvi – opera di Ulisse Paoli risalente al 1890 circa – è finalmente rientrato a casa. Le varie componenti saranno ora sapientemente assemblate, in modo da consentire all’organo di tornare a far sentire la sua “voce” e regalare alla comunità un’opera di grande valore. «Essere riusciti a rendere possibile questa operazione di recupero rende molto orgogliosi tutti noi amministratori, e così deve essere anche per tutti i nulvesi – spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura Barbara Nardecchia -. Opere di questa caratura contribuiscono ad arricchire la nostra comunità, non potevamo assolutamente permettere che questo patrimonio andasse perduto. Questi sono i presupposti che ci hanno spinto a sostenere finanziariamente l’intervento di restauro».
L’opera di restauro del prezioso manufatto è stata finanziata con risorse dell’Amministrazione comunale per un totale di 50.080 euro – risorse ripartite nell’arco dei tre anni di intervento – e con una compartecipazione di risorse della CEI per un importo pari a 10.500 euro. Un’operazione che si inserisce nel quadro delle linee programmatiche tracciate dal Comune di Nulvi in riferimento alla Cultura, settore fondamentale per la crescita personale – e culturale – della popolazione.
«Assistere al rientro dell’organo nella sua sede originaria è per noi la ciliegina su una torta di tanti interventi culturali realizzati in questi cinque anni – prosegue Nardecchia -. Mi viene da pensare all’adesione al festival letterario Entula, al proficuo lavoro svolto con l’associazione Liberos, alla realizzazione di eventi come la Residenza d’Artista che ha visto nostro ospite Gabrile Aruzzo, o alla riscoperta e rinnovamento di spazi dedicati alla crescita dei piccoli, vedi sezione ludico-creativa della biblioteca comunale e tutta la serie di laboratori collegati – chiude l’assessore -. L’insieme di questi e di molti altri interventi, ha fatto si che Nulvi venga oggi percepito come luogo vitale, culturalmente attivo e ricettivo. Ci siamo scrollati di dosso un po’ di quel torpore che ci aveva afflitto in passato».