Olimpiadi, il sindaco di Stintino scrive a Matteo Renzi
Dopo la proposta di candidatura dell'Italia per le Olimpiadi 2024, Stintino si propone come base per le manifestazioni veliche.
«Stintino come base per le manifestazioni veliche delle Olimpiadi del 2024». E’ la proposta che il primo cittadino del paese che si affaccia sul Golfo dell’Asinara lancia al presidente del Consiglio Matteo Renzi che, proprio ieri, ha proposto la candidatura dell’Italia alle prossime Olimpiadi. Così il sindaco Antonio Diana scrive una lettera candidando Stintino a ospitare gli eventi legati alla vela. «Il Golfo dell’Asinara con il suo splendido scenario – afferma il primo cittadino – può essere considerato, a giusto titolo, uno dei palcoscenici ideali sul quale vedere sfrecciare sull’acqua alcune delle imbarcazioni che, a seconda delle classi, partecipano regolarmente ai giochi olimpici».
«Stintino – prosegue –, così come i tanti paesi che sorgono sulla costa, ha una tradizione marinaresca: è la patria della vela latina e da oltre trent’anni nelle acque della Pelosa si svolge una delle più importanti regate di questa categoria, il Trofeo Presidente della Repubblica, che catalizza l’attenzione di numerosissime imbarcazioni straniere. Le acque cristalline del mare sono, inoltre, un ottimo ‘spot’ per un altro sport olimpico, il windsurf, che proprio qui a Stintino, nell’arco di tutto l’anno, porta a praticarlo un numero crescente di sportivi».
Il sindaco, inoltre, ricorda che «sono poi tanti i circoli e i centri velici che, tra Stintino e Porto Torres, hanno trovato e trovano ancora le loro sedi per la loro attività. È anche grazie a loro, all’impegno di chi lavora con passione nel settore, trasmettendo anche ai giovani i valori del rispetto della natura e del mare, che si possono offrire ospitalità e servizi di supporto per le competizioni del mare». Per il primo cittadino di Stintino, poi, la presenza di un eventuale evento come quello delle Olimpiadi potrebbe anche rappresentare la «occasione di sviluppo del polo velico all’isola dell’Asinara che, con la giusta attenzione e riconoscimento internazionale, troverebbe così la sua legittima valorizzazione», conclude Antonio Diana.