Orrore in Burundi.Tre suore trucidate, Mercedes, scampata al massacro. E’ sarda
Mercedes è salva.E' scampata al bagno di sangue. La suora sarda è testimone dell'orrore consumatosi in Burundi.
E’ di origine sarda la religiosa sopravvissuta, insieme a due consorelle congolesi, al massacro accaduto al convento alla periferia di Bujumbura in Burundi in cui sono state uccise tre suore. Si chiama Mercedes Murgia la missionaria, originaria di Macomer, che è stata testimone dell’orrore. Era partita per la Repubblica democratica del Congo nel 1976 e ha trascorso li quasi tutta la missione. Secondo quanto riferito dall’Huffington post avrebbe chiamato lei la casa madre di Parma, alle 4 del mattino di domenica, per comunicare la morte di Bernardetta, la religiosa che aveva trascorso la notte insieme a lei e alla due consorelle congolesi Clementina e Maria nella casa dell’orrore. Come raccontato all’Ansa da padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi, la sorella Mercedes si era recata all’aeroporto, insieme alla sorella Bernardetta (uccisa a distanza di ore da suor Lucia e suor Olga) “per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi dal loro capitolo generale a Parma”. Padre Simoncelli commenta con dolore quanto accaduto: “Le sorelle uccise erano tre donne entusiaste della loro missione. Anche se avevano problemi di salute, volevano condividere la loro esistenza con la gente a cui si erano interamente dedicate”. Sul motivo reale del massacro solo ipotesi. Forse una rapina finita in tragedia, anche se dagli alloggi delle tre suore non sembra mancare nulla, nemmeno i soldi che erano in casa, riferiscono gli agenti. E’ stata smentita invece, da fonti missionarie saveriane, la violenza sessuale nei confronti delle suore, di cui aveva parlato il vice direttore della polizia burundese Godefroid Bizimana. Un uomo è stato visto fuggire dalla scena del delitto con un coltello in mano. Padre Pulcini, che si era recato negli alloggi della suora verso le 2 di notte dopo aver sentito delle urla, ha raccontato infatti di essersi ritrovato di fronte a un “bagno di sangue”.