Orrù (Psd’Az): «buona l’idea della Giunta per le terre ai giovani»
«Purché vadano ai giovani agricoltori sardi,non ai migranti. L'agricoltura va senz'altro incoraggiata e in un periodo di crisi come quello attuale rappresenta un buono sbocco in termini di occupazione e di nuove idee imprenditoriali» - ha detto il consigliere regionale
«Premesso che 700 ettari sono veramente pochi rispetto all’entità dei terreni di proprietà dello Stato esistenti in Sardegna e sopratutto rispetto all’enfasi con il quale è stato presentato dalla Giunta, ritengo comunque buona l’idea della Giunta di concedere terreni della Regione ai giovani: l’agricoltura va senz’altro incoraggiata e in un periodo di crisi come quello attuale rappresenta un buono sbocco in termini di occupazione e di nuove idee imprenditoriali». Queste le parole del consigliere regionale Marcellò Orrù che interviene in merito al progetto elaborato dall’assessorato dell’Agricoltura.
«Ma il progetto – prosegue Orrù – deve avere come unici destinatari i giovani agricoltori sardi in primis quei giovani che già si danno da fare ogni giorno nelle campagne e che rappresentano una delle forze produttive principali della nostra Regione. Suggerisco pertanto una modifica alla delibera che esprima un concetto chiaro: i terreni vadano esclusivamente a giovani agricoltori sardi e a qualcuno non venga l’idea di destinarli agli stranieri ospiti dei vari centri di accoglienza dislocati un pò ovunque in Sardegna».
E ancora: «Non per essere più realista del re e non mi invento nulla: semplicemente non vorrei che la delibera approvata ieri diventi uno strumento per riempire le nostre campagne di immigrati come suggerito da noti opinionisti come Beppe Servegnini che l’anno scorso aveva consigliato, considerata la bassa densità abitativa delle campagne sarde, di dare in concessione i terreni agli immigrati che arrivavano dall’Africa in Sardegna. Stesse idee erano state espresse dal prof. Pulina e dalla Cgil sarda».
«A mio parere i terreni dovrebbero andare esclusivamente ai giovani agricoltori nati in Sardegna che abbiano la residenza da almeno 10 anni in un comune appartenente al territorio regionale. La destinazione di terre incolte di proprietà della Regione a giovani sardi è intelligente e potrebbe essere una risposta concreta in chiave di sostegno all’imprenditoria giovanile. L’importante – conclude Orrù – è che l’intervento sia destinato esclusivamente ai giovani sardi».