On.Orrù: tutelare la famiglia, nessuna faziosità sul Gay pride
On. Orrù: "Sono stati distribuiti opuscoli di parte e faziosi che discreditano quanto è riferibile al concetto di famiglia tradizionale. Tutto ciò è inaccettabile e rappresenta un serissimo pericolo per l’educazione delle nuove generazioni"
Mi ha fatto piacere che l’On. Michele Piras di Sel abbia letto con attenzione il mio comunicato sul Gay Pride probabilmente nella fretta di darmi dell’intollerante pieno di pregiudizi, ha saltato qualche riga. Non entro nel merito delle scelte personali dell’Onorevole Piras di recarsi o meno al Gay Pride con la propria famiglia. Problemi suoi. Ma quello che mi stupisce è che Piras nella sua appassionata arringa a difesa delle sue posizioni non citi per nulla il pericolo educativo da me denunciato ossia il tentativo di far entrare l’ideologia gender nelle scuole attraverso progetti sperimentali che diversi comuni italiani stanno portando avanti ( basterebbe andare a leggersi a riguardo la determinazione 11214/2013 del comune di Cagliari che riguarda due scuole primarie cittadine). Tali progetti, portati avanti spesso all’insaputa dei genitori e grazie a finanziamenti pubblici, con la scusa di abbattere le discriminazioni e di promuovere l’eliminazione delle differenze e l’uguaglianza dei sessi, hanno l’obiettivo opposto di negare le differenze di genere e introducono la nozione di arbitrarietà dei generi. In tante scuole sono state introdotte lezioni di educazione all’ affettività dove si arriva ad affermare che ogni rappresentazione storica della differenza dei sessi è stata fondata su un pregiudizio e che il maschile e il femminile sono costruzioni sociali, storiche ed ideologiche da combattere.
Sono stati distribuiti opuscoli di parte e faziosi che discreditano quanto è riferibile al concetto di famiglia tradizionale. Tutto ciò è inaccettabile e rappresenta un serissimo pericolo per l’educazione delle nuove generazioni. Soprattutto quando questi concetti vengono propinati a ragazzi da 6 a 12 anni e senza che i genitori siano perfettamente a conoscenza dei contenuti di certe lezioni. Un pericolo che non va affatto sottovalutato e intorno al quale occorre immediatamente che le famiglie e le istituzioni vigilino e tengano gli occhi aperti. Come ho già annunciato chiederò formalmente alla Giunta Regionale che metta in campo ogni iniziativa utile ed opportuna per monitorare quanto sta accadendo nel mondo della scuola: è fondamentale che i genitori dei ragazzi siano informati e coinvolti nelle scelte riguardanti i programmi scolastici che verranno adottati nei rispettivi istituti. E’ pur vero che l’onorevole Piras è esponente della stessa forza politica (SEL) che si è fatta promotrice di questo tipo di campagne ma considerata la delicatezza di tale argomento per i ragazzi e le famiglie e, visto il suo ruolo di deputato, mi farebbe piacere che esternasse la sua opinione: è favorevole o meno alla diffusione dei progetti sulla cultura di genere nelle scuole elementari?