Ospedale Marino di Alghero, i comitati: “no a decisioni affrettate”
Intervento di Stefano Campus, Luca Pais, Giovanna Passerò e Giovanni Spano, rispettivamente portavoce del Comitato nuovo ospedale, Comitato spontaneo a difesa della salute, Comitato fiocchi azzurri fiocchi rosa e Comitato uniti contro la chiusura dell’ospedale Marino.
No a decisioni affrettate in merito al futuro dell’ospedale marino di Alghero. Lo chiedono in una nota Stefano Campus, Luca Pais, Giovanna Passerò e Giovanni Spano, rispettivamente portavoce del Comitato nuovo ospedale, Comitato spontaneo a difesa della salute, Comitato fiocchi azzurri fiocchi rosa e Comitato uniti contro la chiusura dell’ospedale Marino.
“Nel settembre del 2020 – si legge in una nota – la precedente Giunta Regionale, a seguito dell’ennesima “riforma sanitaria”, stabiliva il trasferimento dell’Ospedale Marino all’Azienda Universitaria di Sassari, decisione che provocò numerose contestazioni non solo da parte degli operatori ma soprattutto delle forze sociali e politiche cittadine. Infatti, non si conoscevano i contenuti e gli obiettivi di tale decisione e l’avvio del trasferimento ha provocato notevoli problemi organizzativi ed assistenziali poiché non erano chiare le responsabilità e le competenze della gestione dei diversi servizi sanitari ed amministrativi. Negli ultimi anni, durante la gestione della ASL di Sassari, a seguito della carenza di anestesisti ma anche di medici ortopedici e della chiusura delle sale operatorie del “Marino”, la chirurgia ortopedica ha avuto una drastica riduzione dell’attività rischiando talvolta la chiusura. I pochi interventi venivano effettuati, con grandi difficoltà, nelle sale operatorie dell’Ospedale Civile, costringendo il continuo trasferimento dei pazienti e delle equipe sanitarie dal Marino al Civile e viceversa”.
“Nel frattempo veniva stipulato il protocollo d’intesa fra la Regione, la ASL e l’Università di Sassari che ha regolamentato il passaggio del marino all’Università prevedendo alcuni aspetti organizzativi e le finalità sanitarie, fra cui “l’attivazione di un polo ospedaliero di elevata specializzazione nel settore medico-chirurgico dell’ortopedia, della traumatologia, e della riabilitazione che favorisce l’arricchimento delle attività didattiche, assistenziali, e di ricerca. Inoltre, aspetto non certo secondario, il Ministero dell’Istruzione ha accreditato l’Ospedale Marino quale struttura della rete formativa di Ortopedia e Traumatologia”.
“Da diversi mesi all’ospedale Marino, – prosegue la nota – una volta attivato il protocollo d’intesa con l’Università, seppure con grave ritardo, sono state ristrutturate le sale operatorie, si effettuano numerosi interventi di chirurgia ortopedica, è stato ha assegnato il personale infermieristico e quello medico, compresi gli anestesisti e ortopedici provenienti dall’Università di Sassari, che garantiscono l’attività operatoria e l’assistenza medica nel reparto. Dopo anni di incertezza e precarietà la situazione è decisamente migliorata, sono state create le condizioni per una maggiore efficienza non solo della chirurgia ortopedica ma anche delle altre specialità presenti all’interno della struttura ospedaliera”.
“A distanza di 4 anni dalla decisione adottata dalla precedente Giunta Regionale e dopo 2 anni dal citato trasferimento, apprendiamo dalla stampa che l’attuale Giunta Regionale , ancora all’interno dell’ennesima riforma sanitaria e senza una preventiva discussione con i rappresentanti sociali del territorio, intende trasferire l’Ospedale Marino alla ASL, ma con quali conseguenze? Il reale pericolo è che il trasferimento del Marino alla ASL comporterebbe come prima conseguenza l’assenza del personale dipendente dell’Azienda Universitaria, parliamo di decine di infermieri e strumentisti, medici ortopedici e anestesisti che garantiscono l’attività di reparto e quella operatoria, ovvero vi è il rischio concreto di un ritorno al passato con la conseguente chiusura dell’attività operatoria del Marino”.
“Prima di procedere ad ogni decisione riteniamo sia importante fare le dovute valutazioni e prevedere le relative conseguenze; per quali finalità il Marino dovrebbe essere trasferito alla ASL? Ci sono progetti per il suo potenziamento?; vi è la disponibilità da parte della ASL di assegnare il personale necessario per il normale funzionamento del Marino, quali : anestesisti, ortopedici, personale infermieristico ecc? Quali sarebbero i vantaggi per la comunità algherese? Prima di procedere ad ogni decisione è necessario conoscere se esiste un programma che metta in evidenza un progetto di riorganizzazione. In assenza di ciò sarebbe opportuno mantenere l’attuale organizzazione ed entrare nel merito del protocollo d’intesa con l’Università e verificare il suo stato di attuazione, in particolare degli articoli da 1) a 6); entrare nel merito dei finanziamenti destinati all’Ospedale Marino, alla gestione del personale ed alla presenza di nuove specialità ( es. cardiologia), alla dotazione di moderne tecnologie; prevedere nel protocollo d’intesa la presenza del Comune di Alghero e delle direzioni delle strutture complesse del nosocomio algherese. Invitiamo pertanto il Sindaco, gli Assessori ed i Consiglieri Regionali e tutti i rappresentanti politici del territorio ad una attenta valutazione tenuto conto che ogni decisione dovrà essere finalizzata al miglioramento dei servizi sanitari del Marino e non al loro decadimento” – concludono i rappresentanti dei comitati .