“Ospedale Marino, nessuna motivazione concreta per il passaggio dall’AOU alla ASL”
L'opinione di Mario Conoci, ex sindaco di Alghero

Le vicende legate all’ospedale Marino, al centro del dibattito di questi giorni, risultano ora più chiare dopo l’incontro a distanza tra il sindaco e l’assessore regionale alla Sanità. Ciò che emerge con evidenza è l’assenza di un valido motivo alla base della decisione di trasferire l’ospedale dall’AOU alla ASL. L’impressione è che l’obiettivo principale dell’incontro fosse più che altro di natura “eupeptica”, ovvero volto a far accettare alla nostra comunità una decisione imposta per legge, senza una reale motivazione, senza un progetto concreto e, soprattutto, senza garanzie. Di conseguenza, le perplessità espresse trasversalmente dalle forze politiche di maggioranza e opposizione trovano ulteriore conferma.
Analizzando ciò che l’assessore ha detto – e soprattutto ciò che non ha detto – emerge chiaramente l’assenza di elementi fondamentali:Non esiste una motivazione concreta per il passaggio dall’Università alla ASL;Non c’è un piano dettagliato sugli investimenti che la ASL intende destinare all’ospedale; Mancano garanzie sul personale e sui livelli di assistenza; Non esistono progetti concreti sulla cosiddetta “rete formativa allargata”.
L’unica promessa avanzata è una generica “integrazione” tra ASL e AOU, che di fatto si traduce in un mero cambio di gestione senza alcuna certezza aggiuntiva. Il tempo verbale usato dall’assessore è stato il futuro: sappiamo a cosa stiamo rinunciando oggi, ma non abbiamo alcuna certezza su ciò che avremo domani. Nel frattempo, il disimpegno dell’Università sarà la prima inevitabile conseguenza.
Facendo un passo indietro, è utile ricordare che tutto ciò che l’assessore ha dichiarato – in particolare l’intenzione di mantenere i rapporti con l’Università – si sarebbe potuto realizzare semplicemente lasciando il Marino sotto l’AOU e siglando il protocollo d’intesa previsto dalla precedente normativa. Questo avrebbe responsabilizzato direttamente l’Università, come avvenuto in questi anni, garantendo investimenti in strutture, personale e formazione, e avrebbe regolato in modo chiaro la collaborazione con la ASL, valorizzando le grandi professionalità presenti in entrambe le aziende. Il tutto a vantaggio dei pazienti e di un’integrazione più efficace tra i due enti pubblici, evitando inoltre sterili divisioni tra la sanità algherese e quella sassarese, che alcuni ancora oggi alcuni strumentalmente alimentano.
Invece, ci troviamo di fronte all’ennesima fase di transizione, con lo smantellamento dell’attuale assetto e senza alcuna garanzia scritta. L’incontro tra sindaco e assessore non ha fatto altro che certificare questa incertezza. Le parole dell’assessore sono troppo vaghe per soddisfare le aspettative della nostra comunità e troppo deboli per giustificare una scelta che rischia concretamente di indebolire ulteriormente i già fragili servizi sanitari del nostro territorio.