“Ospedale Marino penalizzato, la riabilitazione al Mater Olbia”
I consiglieri comunali dei gruppi consiliari di centrosinistra - Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune e PD - replicano alle dichiarazioni del presidente del consiglio regionale sull'Ospedale Marino
“E’ proprio sull’attività riabilitativa e sul recupero funzionale che sarà indirizzata l’offerta sanitaria dei prossimi anni dell’Ospedale Marino”, parole dell’allora amministratore dell’ATS Marcello Giannico, durante la cerimonia di intitolazione del reparto algherese al Dottor Pasqualino Cotza, nel maggio di otto anni fa. E fu proprio Dottor Cotza ad imprimere una svolta nelle erogazioni di eccellenza svolte dal Marino nei decenni scorsi, accanto al professor Mastandrea, proprio nella riabilitazione intensiva a servizio di tutta l’Isola e fiore all’occhiello, insieme all’ortopedia, di un un ospedale che faceva egregiamente concorrenza al privato. Ora, invece, nonostante la difesa d’ufficio del Presidente Pais, sempre più intento a voler fare il primario senza titoli e non il ruolo istituzionale assegnato che svolge con superficialità e insufficiente appropriatezza, scopriamo che la riabilitazione intensiva la deve svolgere il Mater Olbia”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri comunali dei gruppi consiliari di centrosinistra – Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune e PD – che replicano alle dichiarazioni Pais sull’Ospedale Marino
“Esattamente il contrario – proseguono – di ciò che Dottor Cotza e i medici algheresi avevano pianificato, cioè il pubblico che supera, una volta tanto, il privato. Nel nome del riequilibrio territoriale, la delibera 163 a firma Temussi, codifica le procedure per il trasferimento dei pazienti ricoverati negli ospedali ATS, Ospedale Marino compreso, ad Olbia. Perchè è al Mater Olbia che si terrà da ora in poi quella fase caratterizzata da interventi valutativi e terapeutici intensivi, collocata nella cosiddetta “fase dell’immediata post-acuzie della malattia”, quando cioè l’intervento riabilitativo può influenzare positivamente i processi biologici che sottendono il recupero, contenendo e riducendo l’entità della menomazione e quando la disabilità è maggiormente modificabile. Fase che richiede un elevato impegno diagnostico medico-specialistico ad indirizzo riabilitativo e terapeutico in termini di complessità e durata quotidiana dell’intervento, orientativamente riferibile ad almeno tre ore giornaliere di terapia specifica, intese come quelle erogate direttamente dal personale delle professioni sanitarie della riabilitazione, quali ad esempio il fisioterapista, il logopedista, il terapista occupazionale, l’educatore professionale e l’infermiere per quegli atti finalizzati al miglioramento dell’attività di base della vita quotidiana”.
“Il Mater Olbia si occuperà anche della fase di alta intensità dedicata alla neuroriabilitazione di pazienti con danno cerebrale tale da determinare uno stato di coma e menomazioni motorie, cognitive e/o comportamentali che comportano una disabilità significativa. Per il trasferimento di questi ultimi, a differenza dei precedenti, la procedura è ancora da scrivere. Ma la decisione è presa” – concludono dal centrosinistra.