Parco, riaperto il carnaio per i Grifoni di Punta Guixera

Nuovo futuro per la piccola colonia di avvoltoi grifone presente nel Parco naturale regionale di Porto Conte.

Un cielo uggioso e con qualche goccia non ha fermato l’inaugurazione della riapertura ufficiale dello storico carnaio per l’alimentazione dell’avvoltoio grifone di Punta Guixera all’interno della foresta demaniale di Porto Conte gestita dall’Ente Foreste della Sardegna. Una giornata importante per il Parco naturale regionale di Porto Conte che, grazie ad un finanziamento di 30 mila euro a valere su una scheda di azione inserita all’interno del piano di gestione del sito di interesse comunitario “Capo Caccia e Punta Giglio”, è riuscito a far ripartire la struttura per l’alimentazione della specie simbolo del Parco.

Dopo diversi anni di inattività infatti, dovuta alla necessità di importanti interventi di manutenzione della recinzione e dovuta in parte anche alle difficoltà di reperire carcasse di animali da destinare all’alimentazione, finalmente grazie al reperimento di risorse economiche, oggi finalmente il carnaio è nuovamente operativo. «Non è stato assolutamente facile curare la regia degli attori competenti sulla delicata materia-evidenzia il presidente del Parco di Porto Conte Antonio Farris – ma l’importante è essere riusciti nell’intento. Da adesso in poi il carnaio sarà approvvigionato di carcasse da parte dell’Agenzia Agris, ma prevediamo a breve il coinvolgimento anche degli allevatori della Nurra sotto la supervisione dell’Asl di Sassari».

«Oggi la densità di esemplari di avvoltoio grifone è ridottissima – ha proseguito il presidente del Parco – , ma confidiamo in un recupero del numero anche per via della vicinanza della numerosissima colonia presente nel Bosano che attratta da un nuovo punto di alimentazione potrebbe decidere di frequentare più assiduamente le falesie di Punta Cristallo».

Elogio per il risultato raggiunto da parte del delegato regionale della Lipu Sardegna Francesco Guillot, tra i protagonisti storici dell’istituzione del carnaio dei lontani anni ’60 dell’ormai secolo scorso. «Stiamo da sempre monitorando le coppie ancora presenti e fortunatamente ancora prolifiche presenti nella falesia di Punta Cristallo – ha evidenziato Guillot – e debbo dire che se da ora in poi questi animali troveranno alimento fresco nel carnaio certamente potranno vivere più serenamente. Il carnaio poi certamente fungerà da attrattore anche per la colonia più numerosa presente nel bosano.»

La mattinata dopo la visita al carnaio è terminata con la presentazione dell’ultimo lavoro editoriale inserito nella collana “I quaderni del Parco di Porto Conte” dal titolo “Il grifone- strategie di conservazione nel Parco di Porto Conte” curato dall’ornitologo algherese Antonio Torre e dagli autori Riccardo Paddeu e Mauro Aresu. Spazio infine all’illustrazione del progetto di gestione e monitoraggio della specie finanziato da fondi comunitari (Life+) con capofila l’Università di Sassari, dipartimento di veterinaria.

Redazione, 14 Ottobre 2015