Parlamento chiuso per ferie: rinviata l’abolizione del finanziamento ai partiti
Anche i parlamentari vanno in ferie. Alla Camera i deputati chiudono i lavori il prossimo sabato 10 agosto e riprenderanno le sedute a partire dal 6 settembre, dopo 26 giorni, con all’ordine del giorno l’esame del ddl costituzionale sulle riforme il cui iter prevede l’approvazione entro il 9 settembre. Pausa estiva più breve per Palazzo Madama dove i senatori riprenderanno i lavori parlamentari lunedì 2 settembre per le Commissioni e mercoledì 4 per l’Aula, una vacanza di 24 giorni che dopo le polemiche degli anni passati rappresenta una delle chiusure per vacanza più brevi di sempre. Lo hanno stabilito le conferenze dei capigruppo dei due rami del parlamento che hanno anche provveduto a stilare il calendario dei provvedimenti .
Le ultime misure che saranno approvate ad agosto quindi saranno il dl fare e il dl lavoro mentre slittano a settembre, a causa della pausa estiva della Camera, il ddl sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, la legge contro l’omofobia. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio infatti ha stabilito che il provvedimento sui contributi pubblici ai partiti andrà in aula a partire dal 10 settembre, subito dopo il via libera al ddl costituzionale. Rinviata infine anche l’approvazione del provvedimento sul voto di scambio politico-mafioso all’esame della Commissione Giustizia del Senato.
Proteste da parte del M5S che durante la capigruppo aveva proposto di procedere con una seduta fiume fra giovedì sera e venerdì per trattare il ddl partiti ma l’idea non è stato accolta dagli altri gruppi . “I parlamentari italiani sono già in vacanza è evidente che non v’è alcuna volontà di affrontare uno dei provvedimenti maggiormente richiesti dai cittadini” ha commentato il deputato Riccardo Nuti. “Questa maggioranza è la scuola politica del rinvio: come fregare i cittadini con annunci e proclami” ha rincarato la dose Luigi Di Maio.
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