Parte da Venezia la riqualificazione del quartiere di Latte Dolce
Premiato al concorso del Mibact e del consiglio nazionale degli architetti l'idea progettuale di un professionista sassarese sull'immobile comunale di via Bottego.
Punta alla riqualificazione dell’edificio di via Bottego che, un tempo, aveva ospitato il servizio dipendenze dell’Asl di Sassari e che ora è in gran parte deserto e da ristrutturare. È il progetto di recupero del “Centro servizi Latte Dolce” entrato a far parte dei dieci progetti che la direzione generale Arte e architettura del Mibact e il consiglio nazionale degli architetti hanno scelto tra 140 elaborati presentati al concorso di idee per la riqualificazione urbana delle periferie. A elaborare l’idea progettuale di recupero dello stabile di Latte Dolce è stato l’ingegnere Paolo Marras. Il progetto è stato premiato questa mattina a Venezia, alla cerimonia organizzata al padiglione Italia nella sede della biennale.
Il concorso di idee ha visto in gara 220 raggruppamenti di architetti e ingegneri (14 soltanto da Sassari), molti under 40, che hanno elaborato proposte su zone che necessitano interventi per il riuso e la nuova destinazione funzionale di aree pubbliche e di strutture esistenti. L’obiettivo era quello di far emergere idee volte a migliorare la qualità e il decoro urbano, accrescere la sicurezza territoriale e la capacità di far fronte al cambiamento urbano, potenziare i servizi, la mobilità sostenibile e adeguare le infrastrutture destinate ai servizi sociali, culturali, educativi, didattici e le attività culturali ed educative.
Ai dieci concorrenti redattori delle proposte ideative classificate al primo posto è stato attribuito un premio di 10mila euro. Il concorso, inoltre, prevede che ai vincitori venga affidato dal relativo Comune l’incarico per le successive fasi progettuali.
«Mibact e consiglio nazionale architetti – spiega Tiziana Floris che per il Comune di Sassari ha seguito le procedure del bando – attraverso una manifestazione di interesse, hanno chiesto ai Comuni d’Italia se avessero a disposizione aree urbane periferiche per le quali proporre progetti di recupero. La giunta comunale di Sassari ha deciso di puntare sull’immobile di via Bottego, nel quartiere di Latte Dolce, dove realizzare una struttura destinata alla creazione di nuove opportunità di lavoro per le donne con la creazione di una comunità di genere».
L’obiettivo è proprio quello di rafforzare la capacità di auto-impiego e le competenze delle donne, con un percorso di responsabilizzazione finalizzato alla creazione di una community hub, cioè un luogo gestito dalle donne e per le donne, dove realizzare anche reti di mutuo-aiuto.
«Facciamo i complimenti al vincitore – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna che questa mattina a Venezia ha presenziato alla cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso –, perché ha saputo interpretare l’idea che sta alla base del nostro progetto. La proposta progettuale è stata costruita adottando una prospettiva di genere, per creare un vero e proprio laboratorio urbano che, attraverso una rete di supporto, consenta alle donne “svantaggiate” e in difficoltà di emanciparsi economicamente».
E per fare questo era necessario mettere a disposizione una struttura che potesse ospitare varie iniziative. Ecco perché l’amministrazione ha pensato di riqualificare la palazzina di via Bottego che, un tempo oramai lontano, ospitò sia diversi uffici comunali e poi il Serd dell’Asl di Sassari e che, realizzata su tre piani, oggi ospita il Punto Città numero 2 con ingresso da via Dell’anziano, quindi locali di servizio, un circolo privato, un’autorimessa, il Centro provinciale del lavoro e alcune associazioni. Altri locali, invece, necessitano lavori di risanamento e ristrutturazione.
La relazione tecnica, fatta dal Settore Lavori pubblici in collaborazione con il settore Urbanistica, contiene la previsione di interventi di impermeabilizzazione della copertura, di sostituzioni degli infissi, di ripristino della pavimentazione, di interventi su intonaci e pitture e sul contro-soffitto. Quindi ancora sono necessari interventi per gli impianti elettrici, idrici, di riscaldamento e dell’ascensore e sulla facciata esterna. Una serie di interventi, suddivisi per priorità, che l’amministrazione ha deciso di avviare, partecipando ad un altro bando nazionale sul recupero delle periferie che è stato finanziato per 18 milioni dal Governo Renzi. Al momento la stima dei costi dei lavori comporta la spesa per circa 3 milioni di euro.
La proposta elaborata dall’ingegnere sassarese, allora, è coerente con la ferma volontà della giunta di Nicola Sanna di investire nel quartiere di Latte Dolce e Santa Maria di Pisa, per contrastare il fenomeno degradante dei mega quartieri dormitorio. Idee di fondo già elaborate dal Comune per la realizzazione di uno spazio volto a favorire le reti di mutuo-aiuto e le attività, anche produttive, basate sui principi della sharing economy. La proposta, inoltre, prevede la ristrutturazione delle aree interne e delle facciate dell’edificio con l’impiego di vetrate in grado di rendere gli interni luminosi e di sfruttare il calore del sole, quindi una riqualificazione dell’intera area circostante, con la realizzazione di una piazza e riqualificazione delle aree verdi.
A Venezia, oltre alla proposta su Sassari, per la Sardegna è stata premiata anche l’idea progettuale sviluppata da Silvia Lai sull’area urbana periferica dell’ex collegio Carta-Meloni di Santu Lussurgiu, l’istituto dove studiò Antonio Gramsci.
Le altre proposte premiate sono arrivate da Aprilia (Margherita Manfra), Corato (Mariangela De Napoli), Empoli, Marsala (Danilo Capasso), Palermo (Sergio Luzio), Reggio Calabria (Cristina Brunelli), Ruvo di Puglia (Cristiana Vannini), San Bonifacio (Luca Vandini).