Per il Fisco è moroso, bambino di 10 anni perseguitato da Equitalia da quando ne aveva 2
Secondo Equitalia avrebbe acquistato un cellulare quando aveva due anni firmando un contratto e non pagando le tasse.
Lui ha 10 anni e frequenta la quinta elementare ma per il fisco italiano è già moroso da ben otto anni cioè da quando ne aveva due e frequentativa ancora l’Asilo Nido. Come racconta Miriam Massone sul quotidiano La Stampa, è l’assurda storia di cui è vittima da anni un bambino residente con la propria famiglia ad Alessandria. Tutto è iniziato nel 2007 quando a casa della famiglia alla periferia del capoluogo piemontese arriva il postino con la prima raccomandata di Equitalia intestata al piccolo. In pratica l’Agenzia accusava il bimbo di essere moroso per aver acquistato con contratto un telefono cellulare da una società di telefonia mobile senza aver mai pagato le tasse di registrazione del canone né i relativi interessi. L’errore era talmente palese che la famiglia credeva di poterlo dimostrare e risolvere la questione in poco tempo e senza troppa fatica, ma a quanto pare non è stato così e il piccolo continua ad essere perseguitato dal Fisco ancora oggi.
Un giorno hanno mandato a casa anche l’ufficiale giudiziario, anche lui però rimasto sorpreso dall’età del bambino. “Quando è entrato ha chiesto di vedere la persona che corrispondeva al nominativo del moroso, e pure lui è rimasto sorpreso nel trovare un bimbo di poco più di 2 anni e mi ha assicurato che avrebbe fatto rapporto per chiarire tutto” ha raccontato la mamma del bimbo, la signora Amalia Iudicone. La donna, dopo aver telefonato a tutti call center ed essere stata sballottata tra azienda ed Equitalia senza nessun risultato, nel 2010 ha anche deciso di sporgere denuncia ai carabinieri per furto di identità, ma nemmeno questo è servito.
Quest’anno infatti Equitalia è tornata a bussare alla porta chiedendo i soldi al piccolo. “A quanto pare nessuno è riuscito a capire e ad aiutarmi: mi dicevano che dipendeva dall’una, poi dall’altra parte. Secondo loro si tratta di un caso di omonimia ma non ne sono venuta a capo” ha raccontato la mamma del bambino, aggiungendo: “Per carità, non è una cifra pazzesca, ma è il principio che conta, non posso pagare, sarebbe come ammettere che mio figlio a 2 anni quel telefono l’ha davvero comprato”. “È incredibile Equitalia deve liberare il bambino prima che compia 18 anni e che si ritrovi nella banca dati dei cattivi pagatori per un cellulare mai acquistato altrimenti li denuncio per stalking” ha attaccato il responsabile di Alleanza Consumatori alla quale ora si è affidata la famiglia.
Equitalia, informata dei fatti, assicura però che è già stato tutto risolto quest’anno. “In riferimento alla notizia apparsa oggi su alcuni giornali inerente il caso del bambino di Alessandria a cui è stata notificata una cartella, Equitalia precisa che la situazione è già stata risolta nei mesi scorsi” si legge infatti in una nota stampa diffusa dall’agenzia, che aggiunge: “La cartella notificata nel 2010 è stata già annullata lo scorso 24 marzo 2015 a seguito del provvedimento di sgravio dell’Agenzia delle entrate che aveva originariamente richiesto il pagamento”
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