Perchè l’India ha sequestrato i militari del reggimento San Marco?
L’ Associazione Pensionati Interforze di Alghero nello scorso mese di aprile ha promosso due manifestazioni di protesta contro l’illegittimo sequestro dei militari del reggimento San Marco effettuato dalle autorità indiane. Alle manifestazioni hanno partecipato complessivamente circa duecento amici delle Forze Armate e le Associazioni d’Arma, ad eccezione del gruppo di Alghero della Associazione Nazionale Marinai d’Italia e dei Carabinieri. Gli indiani, infatti, hanno violato la sovranità dell’Italia e, quindi, hanno dato un pugno in faccia a tutti noi. Non so cosa sia accaduto esattamente nei mari prospicienti l’India . Non so, cioè, se i nostri militari abbiano sparato sul peschereccio indiano, se siano state rispettate le “regole di ingaggio” stabilite dall’O.N.U., se i pescatori abbiano o no ottemperato all’ordine di interrompere una attività che appariva ostile ed aggressiva. Quel che è certo è che con i rilevamenti G.P.S., che hanno un margine di errore di pochi metri, si è accertato che il fatto si è verificato in acque internazionali e che, quindi, l’India non aveva alcun diritto di catturare i nostri uomini . E’ vero, infatti, che solo le navi militari o di “stato” godono di un diritto di extraterritorialità “assoluta”, anche nei porti, nelle acque interne e costiere degli Stati che le ospitano. Le navi mercantili, come la Lexie, sulla quale erano imbarcati i nostri militari, invece, non godono di questo diritto, perciò nelle acque internazionali sono soggette solo ed esclusivamente alle leggi dello Stato di cui battono bandiera. Solo l’Italia , quindi, può giudicare i due militari. Per precisione aggiungo che gli accordi internazionali, ratificati anche dall’India, prevedono che una nave mercantile straniera può essere fermata e catturata, nelle acque internazionali, solo se si sospetta che trasporti schiavi, se è utilizzata per azioni di pirateria o se è in ”collegamento funzionale” con unità che trasportano terroristi o materiali di contrabbando , in particolare droga, verso lo Stato costiero. Aggiungo che anche i “rappresentanti legittimi dello Stato, nell’esercizio delle loro funzioni ”, sono soggetti alle leggi dello Stato di appartenenza e non di quello in cui operano. Orbene, i nostri militari, se hanno sparato, non l’hanno fatto come privati cittadini in una gara di tiro al piccione, ma perché svolgevano un pubblico servizio. Il loro sequestro, quindi, è illegittimo anche per questo aspetto. Certo tutta la vicenda solleva una serie di domande alle quali non so dare risposta. Mi domano, ad esempio, perché la Lexie è stata dirottata in un porto indiano e se qualche autorità italiana ha consigliato o, addirittura, disposto quella manovra e con quale logica. Mi chiedo anche come stiano operando i rappresentanti del Governo italiano presso la N.A.T.O. ed all’O.N.U., visto che gli indiani hanno rapito due militari dell’Alleanza Atlantica che dovevano operare in ottemperanza alle risoluzioni delle Nazioni Unite contro la pirateria. Mi chiedo anche se il nostro Governo abbia o no adottato tutte le misure perché l’offerta di denaro alle famiglie dei pescatori uccisi nella sparatoria non appaia, senza un regolare processo, come una pregiudiziale ammissione di colpevolezza. Mi chiedo, infine, perché tutti coloro che, in una infinità di altre occasioni, hanno manifestato contro il razzismo , contro le violazioni dei diritti dei popoli e contro l’oltraggio a questa o quella etnia , non abbiano preso analoghe iniziative in favore delnostro popolo . Forse che i diritti degli altri valgono più di quelli nostri ed anche in questo caso vi sono, in definitiva, individui “più uguali degli altri?”.