Pesca all’aragosta. Quelle sarde sono più piccole

Ovviamente scherziamo sul fatto che sono più piccole perchè sarde anche se un fondo di verità c’è. La pesca all’aragosta continua a far parlare in Sardegna, non solo legata al fermo biologico e dunque alle famose proroghe che i pescatori attendono con ansia dall’Assessore all’agricoltura Oscar Cherchi, ma in questo caso a preoccupare i pescatori sono le limitazioni imposte sulle misure che continuano a cambiare creando ulteriori disagi. Il Comitato algherese ha infatto interpellato l’europarlamentare Francesca Barracciu, alla quale si chiede di intervenire su queste modifiche. In pratica fino all’anno scorso la lunghezza minima imposta per legge per la pesca del crostaceo era di 21 centimetri di lunghezza. Oggi invece la misurazione si attesta sullo scheletro del carapace, e non su tutta la lunghezza: per essere pescata l’aragosta non può essere inferiore a 9 centimetri di carapace. A causa di ciò, almeno da quanto affermano i pescatori, la maggior parte delle “aragostine” che si pescano sono minute e difficilmente arrivano a quella lunghezza.

 “Anche per due millimetri- precisa il presidente dell’Associazione banchina Millelire Giovanni del Rio- dobbiamo ributtarle in mare e questo è un danno enorme per la nostra pesca”. ” Se si considera poi- continua Del Rio- che le uscite in mare sono in media tre al mese, e anche a Giugno con questo tempo si è verificato lo stesso dramma dei mesi precedenti,non si può pensare di sopravvivere in queste condizioni”. A quanto ci è dato sapere dagli uffici della Regione Sardegna, esiste un progetto del professor Cao, candidato al nobel per le ricerche sul mare, che finanzia il ripopolamento.  Ossia, ogni aragosta pescata se troppo piccola, secondo un sistema di marchiatura verrà ributtata in mare e si provvederà ad un indennizzo per il pescatore. Quest’anno probabilmente il progetto verrà rifinanziato e si può anche pensare di estenderne la sperimentazione ad altri siti costieri, magari anche ad Alghero. Ma la realtà oggi è molto dura e i pescatori soffono un disagio che dura ormai da troppi mesi e non può attendere.

Ancora due settimane per l’Assessore competente che si pronuncerà sulle proroghe vista la stagione terribile di pesca. Ma è importante per la categoria che si faccia chiarezza, anche perchè spesso ci trova a vedere sui banchi dei surgelati aragoste provenienti da Cuba o da altri pesi, quando per legge in teoria, ma anche in pratica non potrebbero nemmeno essere commercializzate. Bisogna essere vigili e attenti perchè la pesca è un’attività indispensabile per l’economia isolana e come tale va salvaguardata.

25 Giugno 2013