Pestata davanti ai figli nel giorno della festa delle donne

La donna è stata trasportata all’ospedale civile di Alghero dove è stata medicata e giudicata guaribile con sette giorni di prognosi. Arrestato il convivente.

Proprio nella giornata internazionale della donna, i Carabinieri sono dovuti intervenire per l’ennesimo caso di violenza nelle mura domestiche. L’episodio, avvenuto ad Olmedo, risale alla notte tra mercoledì e giovedì quando un uomo ha picchiato la sua compagna alla presenza dei figli. Il protagonista è un rom di 34 anni che per futili motivi, al termine di una lite familiare, è passato alle vie di fatto malmenando la convivente 35enne, madre di 6 figli. All’arrivo dei carabinieri, la vittima presentava ancora i segni dei calci e dei pugni subiti. La donna è stata trasportata all’ospedale civile di Alghero dove è stata medicata e giudicata guaribile con sette giorni di prognosi. L’arrestato ha trascorso la notte presso le camere di sicurezza della caserma di Alghero; nella mattinata di ieri, (giovedì) in sede di udienza di convalida, il Tribunale di Sassari, concordando con l’operato dei carabinieri, ha convalidato l’arresto e disposto l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati, nonché il divieto di dimora nel comune di Olmedo.

Denunciare di essere vittime di soprusi e violenza si può. Presentarsi o segnalare subito ai presidi dell’Arma dei Carabinieri o della Polizia di Stato operanti sul territorio, si può. Come è possibile
contattare le varie associazioni che si occupano della tutela delle donne che hanno subito violenza o che sono state vittime di violenza. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la violenza domestica è un fenomeno molto diffuso che riguarda ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale e le varie forme di comportamenti coercitivi esercitati per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare. Può portare gravi conseguenze nella vita psichica delle donne, degli uomini e dei bambini che la subiscono perché può far sviluppare problemi psicologici come sindromi depressive, problemi somatici come tachicardia, sintomi di ansia, tensione, sensi di colpa e vergogna, bassa autostima, disturbo post-traumatico da stress e molti altri.

Le condizioni di chi subisce la violenza sono tanto più gravi quanto più la violenza si protrae nel tempo, o quanto più esiste un legame consanguineo tra l’aggressore e la vittima. Dal punto di vista fisico le violenze domestiche possono generare gravi danni permanenti e portare difficoltà del sonno o nella respirazione. Le conseguenze della violenza domestica protratta nel tempo lasciano segni anche sul piano relazionale perché le vittime che la subiscono spesso perdono il lavoro, la casa, gli amici e le risorse economiche di sostentamento. Il fenomeno della violenza domestica risulta essere diffuso in tutti i paesi e in tutte le fasce sociali; gli aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici, senza distinzione di età, razza, etnia. Le vittime sono uomini, donne e bambini che spesso non denunciano il fatto per paura o vergogna.

Nell’ambito dei Comandi Provinciali dei Carabinieri è istituita la figura del referente della Rete Nazionale di Monitoraggio dei fenomeni di violenza di genere, scelta tra il personale che ha frequentato particolari corsi di studio del settore, in grado di raccogliere tutte le segnalazioni, di studiare il fenomeno e di fungere da organo di raccordo tra le vittime e le varie associazioni che possono dare da subito una risposta immediata alle disperate richieste d’aiuto delle vittime.

Nella foto: immagine d’archivio

9 Marzo 2018