Petizione sul punto nascita di Alghero verso le 2500 firme
Intanto i promotori chiedono lumi sui lavori e sul reclutamento del personale ma dalla Asl nessuna risposta. Possibile esposto in Procura

“La nostra richiesta di accesso ai documenti relativi alla gestione dei lavori e al reclutamento del personale è stata avviata ufficialmente in data 24 febbraio 2025, ma non abbiamo ricevuto risposta nei tempi previsti dalla legge. Per questo motivo, siamo stati costretti a inviare solleciti e, successivamente, una diffida formale, senza ottenere alcun riscontro dalla ASL di Sassari. L’atteggiamento di inerzia e ritardo ci ha portato a prendere ulteriori misure per far valere i nostri diritti e quelli di tutti i cittadini che si trovano nella stessa situazione. Il 26 marzo 2025, giorno di scadenza dei 30 giorni dalla nostra richiesta, procederemo a presentare un esposto alla Procura della Repubblica per omissione di atti d’ufficio e mancanza di trasparenza”. Lo fa sapere Davide Sedona, uno dei promotori della petizione per la riapertura del punto nascita di Alghero.
“Ci teniamo a sottolineare che non è nostra intenzione creare conflitti, ma solo garantire che la gestione del servizio sanitario sia trasparente e che vengano rispettati i diritti dei cittadini. La nostra azione è mossa da un profondo senso di responsabilità, e la nostra battaglia non si fermerà, anche se dovessimo trovarci a partorire fuori dalla nostra città. Questo non riguarda solo un interesse personale, ma il principio che chi ha delle responsabilità deve adempiere ai suoi doveri, e noi, come cittadini, dobbiamo far sentire la nostra voce, non rimanere in silenzio mentre chi dovrebbe fare il suo lavoro non lo fa”.
Sedona fa sapere che la petizione continua a crescere ed è arrivata ormai a quasi 2500 firme (https://chng.it/mYYmLbS8TG). “Il nostro impegno non si limita a questo passo. Siamo consapevoli che manifestazioni e petizioni possono essere importanti, ma quello che davvero conta sono le azioni concrete e determinate, mosse dalla consapevolezza che i diritti dei cittadini vanno tutelati senza paura. Invitiamo quindi chi ha a cuore questa causa a supportarci in ogni modo possibile, a non arrendersi, e a unirsi nella difesa di un servizio sanitario che non deve mancare”.
“Voglio precisare che non è mia intenzione creare conflitti, ma solo garantire che la gestione del servizio sanitario sia trasparente e che vengano rispettati i diritti dei cittadini. Questa richiesta è fatta nel pieno rispetto della legge e con la speranza di poter risolvere una situazione che ritengo importante per la collettività. Vi chiediamo di aiutarci a dare visibilità alla nostra causa, affinché più persone possano comprendere l’urgenza della situazione e far sentire la propria voce. Quanto più l’opinione pubblica è coinvolta, tanto più le istituzioni si sentono pressate a rispondere con azioni concrete” conclude.