Piano di dimensionamento scolastico, dalla Giunta le linee guida 2016-2017

L’Esecutivo Pigliaru si è riunito questa mattina e su sua proposta dell'assessore Claudia Firino ha approvato le linee guida per l’anno scolastico 2016/2017.

“Il Piano annuale di dimensionamento definisce territorialmente e in maniera strategica gli istituti di ogni ordine e grado, e sarà utile anche per combattere la dispersione scolastica, migliorare le competenze degli studenti, innalzare qualitativamente l’offerta didattica attraverso politiche formative che riguardino sia gli studenti che i docenti, in coerenza con le azioni del Programma Tutti a Iscol@”. A dirlo è l’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino, a margine della riunione dell’Esecutivo di questa mattina che ha approvato, su sua proposta, le linee guida per l’anno scolastico 2016/2017.

“Questa strategia, condivisa con i componenti del tavolo interistituzionale e le organizzazioni sindacali regionali scolastiche – ha proseguito l’assessore Firino – è in linea con l’obiettivo più volte ribadito anche in sede di confronto con il Governo, di arrivare a una assegnazione dell’organico docente e Ata che risponda alle necessità dell’istruzione sarda”. Sono necessarie per individuare criteri e modalità per la programmazione della rete scolastica per l’anno 2016/2017, ai quali gli Enti locali dovranno attenersi per la definizione dei loro Piani provinciali di dimensionamento.

“E’ evidente che le operazioni per la predisposizione del Piano sono legate alla Riforma degli Enti locali attualmente all’esame del Consiglio regionale – ha precisato l’esponente della giunta – per questo motivo saranno improntate alla massima collaborazione con i Comuni, le istituzioni scolastiche, l’Ufficio scolastico regionale e le organizzazioni sindacali, in modo tale che vi sia una programmazione territoriale condivisa e partecipata”. Saranno tenuti in considerazione nella predisposizione del Piano elementi come: la popolazione scolastica residente nell’area individuata e i trend demografici previsti, il tasso di dispersione e i risultati raggiunti dai giovani, le caratteristiche economiche, sociali e culturali.

“L’organizzazione della rete deve garantire una prospettiva di lungo termine – ha commentato l’assessore – per ridurre l’abbandono degli studi, che rappresenta una drammatica criticità della nostra regione. Abbiamo operato così per l’anno 2015/2016, e continueremo con questo orientamento per il 2016/2017, per migliorare sempre più il grado di coesione sociale dei territori interessati”.

19 Novembre 2015