«Piano Valorizzazione, grande delusione da parte del Comitato Zonale Nurra»
L'opinione di Daniele Dore, Presidente Comitato Zonale Nurra
Il Comitato Zonale Nurra esprime grande delusione e frustrazione per gli esiti del Consiglio Comunale di ieri che si è concluso con l’adozione della proposta di variante urbanistica senza sostanziali interventi migliorativi richiesti dai cittadini, imprenditori agricoli e tecnici dell’agro. I gruppi di maggioranza non hanno presentato emendamenti in tal senso e la maggior parte degli emendamenti presentati dai gruppi consiliari di opposizione non sono stati presi in considerazione perché ritenuti tecnicamente non ammissibili perché andavano in contrasto con gli esiti della co-pianificazione con gli enti regionali. Co-pianificazione che, è bene chiarire, non ha visto la partecipazione e la possibilità di esprimersi dei portatori di interesse, ovvero di cittadini e imprenditori che vivono e operano nell’area della bonifica storica algherese, territorio direttamente interessato dal piano.
L’amministrazione comunale ha organizzato due momenti di presentazione e confronto (a maggio 2016 e a dicembre 2016), ma sempre su questioni generali e mai sul dettaglio della cartografia e delle norme tecniche di attuazione, che di fatto nel tradurre i principi generali, dettagliano e concretizzano le scelte e le possibilità offerte. Ancora più delusi dal fatto che il Sindaco durante i lavori del consiglio, prima della votazione, ha giudicato le richieste emerse dall’assemblea del 3 marzo come “affrettate, superficiali e portatrici di interessi particolari”.
E’ bene chiarire che le richieste, emerse dallo studio della documentazione resa pubblica il 13 febbraio 2017, sono state frutto di una approfondita analisi delle norme tecniche di attuazione e della cartografia (da parte di tecnici che poi dovranno districarsi in quelle norme per consentire agli imprenditori di sviluppare le loro aziende) e che riguardano centinaia di aziende esistenti e probabilmente altrettante che non potranno nascere. Quello che si chiedeva era di prendersi il tempo necessario per apportare i correttivi necessari per dare pari opportunità a tutte le aziende del territorio e adottare rapidamente un piano condiviso con la popolazione. Ora invece si entra nella fase delle osservazioni, che comporteranno un aggravio in termini di burocrazia, tempo e denaro che le aziende agricole dovranno accollarsi se vorranno tentare di apportare migliorie al piano. E senza alcuna garanzia che tali osservazioni verranno poi accettate dal Consiglio Comunale, magari trincerandosi ancora una volta dietro una co-pianificazione già conclusa.