«Piazza vietata per i sostenitori della legge sulle unioni civili e permessa solo a chi manifesta contro gay e lesbiche»
L'opinione di Massimo Mele, rappresentante del Movimento Omossessuale Sardo
Questa mattina la Questura di Sassari ha chiamato il Movimento Omosessuale Sardo per comunicarci che la prevista manifestazione a sostegno delle Unioni Civili, promossa dal coordinamento di associazioni aderenti Diritti al Cuore e Sardegna Pride, non si potrà svolgere Sabato 23 Gennaio in piazza d’Italia per la presenza, qualche ora prima, delle Sentinelle in Piedi. Ci siamo recati in Questura questa mattina per trovare una soluzione al problema dato che la “veglia” del gruppo di cattolici omofobi è prevista nel primo pomeriggio fino alle 17:30. Abbiamo chiesto di anticipare di 30 minuti (fino alle 17:00) la loro contromanifestazione e di posticipare la nostra di un’ora (dalle 18:00) per permettere lo svolgimento di entrambe le manifestazioni, così da non creare tensioni e non cedere alla loro provocazione. Ma il Questore è stato irremovibile. Piazza vietata per i sostenitori della legge sulle unioni civili e permessa solo a chi manifesta contro gay e lesbiche, contro le unioni civili e per l’omofobia.
Le Sentinelle in piedi sono un’aggregazione di ultrà cattolici che manifesta contro gay e lesbiche. Scendono in piazza per dire no alle unioni civili e si all’omofobia (ovvero: no alla legge contro l’omofobia). A Sassari la loro ultima apparizione fu lo scorso 17 Maggio quando in una decina manifestarono a favore dell’omofobia nella giornata mondiale CONTRO l’omofobia. La decisione di andare in piazza una settimana prima del Family Day e in concomitanza con le circa 80 piazze previste a sostegno di una rapida approvazione della legge sulle Unioni Civili, sa tanto di pura provocazione, alla quale si aggiunge quella di un Questore che, contrariamente a quanto dovrebbe fare, crea tensione e nervosismo. Anzichè prevenire i problemi di ordine pubblico il Questore di Sassari sembra quasi incentivarli.
#SVEGLIATISASSARI, è ora di essere civili! è pubblicizzata da tempo, così come la mobilitazione a livello nazionale. Sono ormai più di 80 le piazze che Sabato 23 Gennaio suoneranno la sveglia dei diritti per un’Italia più civile. A Sassari centinaia di persone hanno già dato la loro adesione, così come associazioni, partiti, sindacati e rappresentanti delle Istituzioni, dal Sindaco alla presidente del Consiglio. Crediamo quindi che il compito di un questore, degno di questo nome, sia quello di fare in modo che tutti possano manifestare per le proprie idee, persino provocatori di professione e dispensatori di odio come le Sentinelle in Piedi. Ma troviamo inaccettabile che la piazza venga vietata a chi sostiene i diritti per permettere solo a chi è contrario di manifestare.
Inoltre, la presenza in molte piazze d’Italia delle sentinelle con conseguente divieto ad altre manifestazioni a sostegno delle Unioni civili fa pensare ad una regia dall’alto e il ministro dell’Interno Alfano non ha mai fatto mistero della sua estrema contrarietà al ddl Cirinnà. Comunque sia chiediamo al Questore di rivedere la propria decisione e permettere lo svolgimento di entrambe le manifestazioni. Noi non cancelleremo il nostro sit in e scenderemo in piazza ancora più convinti e convinte che è ora di “diventare civili!”.