Pietro Serra, AFI: «per il Referendum voterò NO»

Il Presidente nazionale di Alternativa Futura per l'Italia Illustra le ragioni che lo portano a votare NO per il Referendum Costituzionale.

«Sostengo il No al referendum del prossimo 4 dicembre, per il bene dell’Italia e salvare la Costituzione». Così in una nota, Pietro Serra, presidente nazionale di Alternativa Futura per l’Italia, che illustra le sue ragioni. «La pseudo riforma voluta dal Governo Renzi è un pasticcio che genera illusioni e false speranze. Premettendo che una vittoria del Sì non diminuirebbe i costi della politica, poiché a fronte di 50 milioni di € risparmiati ne servirebbero oltre 300 per introdurre la nuova legge elettorale, si aggiungerebbe il Senato con una casta di nominati dal Presidente della Repubblica e Regioni».

«L’ennesimo schiaffo a danno del popolo – incalza il leader dell’AFI -, arriva dalla richiesta di triplicare le firme per presentare disegni di legge popolari, da 50.000 a 150.000. Un disegno criminoso che offre maggiori poteri al Governo e riduce la partecipazione diretta dei cittadini, arrinchendo sindaci e consiglieri regionali che oltre lo stipendo avranno diaria e rimborso spese, incluso vitto, alloggio e segreteria».

«Come se non bastasse – prosegue ancora Serra -, l’attuale riforma da l’immunità a 95 di essi, tutelando gli amministratori chehanno avuto problemi con la giustizia. Emblematico è il fatto che anziché immettere il vincolo di mandato, costringendo chi cambia partito a lasciare l’incarico istituzionale per il quale è stato eletto, il Governo Renzi non ne parla, visto che l’esecutivo si regge grazie ad Alfano, Verdini e traditori del centrodestra».

«Questa riforma – conclude il presidente -, è inutile e dannosa sotto tutti i punti di vista. Dalla possibilità di privatizzazioni selvagge con maggiori costi a carico dei cittadini, alle Grandi Opere che inquinano l’ambiente e deturpano il territorio.  Fino al Jobs Act che facilita i licenziamenti e indebolisce le possibilità di trovare un lavoro stabile. Per questo e tanti altri motivi, il 4 dicembre voterò No».

 

17 Novembre 2016