Pigliaru presiede a Bruxelles la Commissione Enve sulla politica ambientale europea
I lavori della Commissione hanno messo in evidenza il necessario coinvolgimento delle Regioni e degli Enti Locali.
Impegno a Bruxelles ieri per il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che per tutta la giornata ha presieduto al Comitato delle Regioni, la riunione della Commissione ENVE. Dopo la seduta di insediamento, è stato questo il primo appuntamento con i lavori della Commissione, responsabile per il CdR delle politiche ambientali ed energetiche. Alla riunione, preceduta in mattinata dagli incontri preparatori con i componenti del gruppo PES in ENVE e con i coordinatori dei gruppi, hanno partecipato il Commissario per l’Ambiente dell’Unione europea Karmenu Vella e il presidente della commissione per l’Ambiente del Parlamento europeo Giovanni La Via. Dopo una sessione dedicata alla discussione dei pareri, al centro dei lavori della Commissione è stata la cooperazione interistituzionale nella politica ambientale dell’Unione europea. Obiettivo del dibattito era fare il punto sulle attività future mettendo al centro il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali, perché siano sempre più parte attiva nelle scelte politiche ambientali dell’Europa, ragionando sul metodo.
“La commissione ENVE del Comitato delle Regioni nutre grandi aspettative di una proficua cooperazione interistituzionale con la Commissione europea e la commissione ENVI”, ha detto il presidente Pigliaru presentando l’argomento dei lavori. “Quando si tratta di priorità fondamentali come l’economia circolare, la qualità dell’aria, il capitale naturale e l’efficace attuazione della legislazione europea, la partecipazione degli enti locali e regionali e del Comitato delle Regioni, che ne rappresenta la voce istituzionale, è di fondamentale importanza”. Francesco Pigliaru ha poi sottolineato l’importanza dell’accordo di cooperazione tra la Commissione europea e il Comitato delle Regioni, che “fornisce strumenti per associare più strettamente il CdR all’elaborazione delle iniziative politiche e delle proposte legislative della Commissione, come pure nella valutazione della loro attuazione”, auspicando “un rafforzamento della cooperazione nell’ambito della piattaforma tecnica congiunta per la cooperazione ambientale”.
Il valore della cooperazione è stato evidenziato anche da Karmenu Vella, che si è soffermato sulla gestione del cosiddetto “pacchetto rifiuti”, prendendolo a modello per spiegare come sia necessario essere “ambiziosi” non solo sul fronte legislativo, con la produzione di un gran numero di norme che vadano nella direzione di un obiettivo, ma anche “a livello di attuazione”. Tema ripreso anche da La Via, cha da presidente della commissione ENVI è il principale interlocutore al Parlamento europeo della ENVE guidata da Francesco Pigliaru, con cui condivide competenze sia nel campo dell’ambiente che in quello dei cambiamenti climatici. Molti gli aspetti toccati nel dibattito, con il comune denominatore di una sempre più forte richiesta di ascolto e partecipazione da parte dei territori e delle istituzioni locali, che sono i soggetti direttamente impegnati nella realizzazione sul campo delle politiche ambientali che arrivano dall’Europa.
Nelle conclusioni il presidente Pigliaru ha messo l’accento sull’importanza della definizione del target: “I target devono essere raggiungibili, realistici, credibili dal punto di vista dell’implementazione. Bisogna stare molto attenti a dove si fissa l’asticella, soprattutto quando si ha a che fare con territori profondamente diversi. È vero che chi sta in basso è spinto a raggiungere quel risultato, ma le regioni virtuose rischiano di essere livellate verso il basso mentre, al contrario, meritano incentivi per funzionare sempre meglio”. A margine della riunione, rispondendo ad alcune domande sulle politiche per la gestione dei rifiuti, il presidente Pigliaru ha portato l’esempio della Sardegna come percorso di successo, illustrando i dati sulla raccolta dei rifiuti urbani presentati proprio oggi alla stampa dall’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano e che vedono la Sardegna “regione virtuosa”, ottava nella classifica nazionale con il 51 per cento di raccolta differenziata, un risultato quasi 9 punti sopra la media nazionale e molto al di sopra della media delle regioni del Sud (28,9%) e del Centro (36,3%).