Più longevi gli Italiani, aumenta la disoccupazione giovanile e gli immigrati
La popolazione del Bel Paese ha superato la quota dei sessanta milioni. La certificazione è stata divulgata dall'Istat nell'Annuario Statistico Italiano 201
A fine dicembre del 2013 la popolazione italiana ha superato la quota dei sessanta milioni di abitanti. La certificazione è stata divulgata dall’Istituto di statistica nell’Annuario statistico italiano 2014 che registra un aumento di oltre un milione di residenti in un anno. Esattamente si contano in Italia 60.782.668 residenti (29.484.564 maschi e 31.298.104 femmine), oltre un milione in più (+1,8%) dall’inizio a fine anno . Un aumento dovuto anche alla presenza di stranieri residenti che sono 4.387.721 (l’8,3% in più di un anno prima) e costituiscono il 7,4% della popolazione complessiva. Grazie alla costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età, prosegue quindi nel 2013 l’incremento della speranza di vita alla nascita: per gli uomini da 79,6 del 2012 a 79,8 anni e per le donne da 84,4 a 84,6. All’interno dell’Unione europea solo la Svezia ha una situazione migliore per gli uomini (79,9 anni), mentre per le donne la speranza di vita è più alta in Spagna (85,5) e Francia (85,4) (dati 2012).
Al 1° gennaio 2013 l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione over 65 e quella under 14) raggiunge il valore di 151,4% da 148,6% dell’anno precedente. Sul territorio, è la Liguria la regione con l’indice di vecchiaia più alto (238,2 anziani ogni 100 giovani) mentre quella con il valore più basso è la Campania (106,4%). Nell’Ue a 27 paesi l’Italia si conferma al secondo posto, preceduta dalla Germania che ha circa 160 anziani ogni 100 giovani. La ripartizione in cui si è registrato il maggiore incremento è il Centro (+3,3%); quella con il maggior numero di residenti è il Nord-ovest (16.130.725, il 26,5% del totale).
Nel 2013 i decessi sono stati 600.744, in calo rispetto all’anno precedente (612.883); più consistente è la riduzione delle nascite (514.308 contro 534.186 del 2012). L’Istat rileva inoltre che il 28,3% dei cittadini stranieri proviene dall’Ue, il 24,3% dall’Europa centro-orientale e il 14,1% dall’Africa settentrionale. In Italia le famiglie sono anche più unite: secondo i dati Istat infatti le separazioni e i divorzi sono in calo. In particolare le separazioni legali passano da 88.797 del 2011 a 88.288 del 2012; i divorzi da 53.806 del 2011 a 51.319 del 2012. Come negli anni precedenti, le separazioni consensuali sono decisamente di più delle giudiziali, rappresentano l’85,4% circa del totale.
Quanto al mercato del lavoro l’Istat segnala che nel 2013 l’occupazione sale solo per gli over 55 che crescono di 2,3 punti percentuali sul 2012. E’ l’effetto della riforma Fornero che, aumentando l’età pensionabile, ha fatto lievitare la quota degli occupati tra i 55 e i 64 anni che rappresentano il 42,7% del totale. Diminuisce invece il tasso di occupazione tra i più giovani, sopratutto tra i 15 ed i 24 anni e tra i 25 ed i 34 anni, che si attesta rispettivamente al 16,3% e al 60,2% con una percentuale di – 2,2 punti per i primi e -3,6 % per i secondi rispetto al 2012.