Plus, 800 firme per Bruno: «A rischio 15 posti da educatore»
In una lettera indirizzata alle istituzioni cittadine, la CGIL chiede «l'intervento del Sindaco affinché sia rispettata la normativa vigente che consente alle lavoratrici algheresi di svolgere legittimamente il ruolo di educatrici».
In una lettera indirizzata al Sindaco di Alghero Mario Bruno, al Presidente del Consiglio Comunale Matteo Tedde e a tutti i Capigruppo, il segretario territoriale della CGIL Sassari, Paolo Dettori, cerca di portare all’attenzione delle istituzioni cittadine la situazione degli educatori del Plus Bonorva.
«Segnaliamo – si legge nella lettera – la mancata correzione dei titoli richiesti per svolgere la mansione di educatore nel sistema di accreditamento PLUS Bonorva, Servizi SAS (assistenza anziani e disabili), SET (servizio educativo per minori in difficoltà) e SAS (assistenza scolastica disabili), venendo così meno gli impegni presi dallo stesso Sindaco e dalla maggioranza del Consiglio Comunale. Infatti, a fronte di quanto concordato durante la manifestazione del 26 maggio e nei successivi contatti, il PLUS Bonorva, su segnalazione dell’amministrazione algherese, ha provveduto, erroneamente e senza poi correggere alcunché nonostante ripetute segnalazioni, a prevedere la figura, peraltro contrattualmente inesistente, dell’assistente educatore inquadrato in C1 e non ad adeguarsi alla normativa vigente in materia che, a determinate condizioni, permette l’esercizio dell’attività di educatore anche con altri titoli».
«Come detto più volte – prosegue – alle attuali condizioni perderebbero il posto di lavoro almeno 15 educatori, futuri licenziati, che avrebbero avuto diritto di continuare a lavorare anche col sistema di accreditamento se fosse applicata la normativa nazionale e regionale».
«La CGIL chiede ancora un avvolta l’intervento del Sindaco affinché sia rispettata la normativa vigente che consente alle lavoratrici algheresi di svolgere legittimamente il ruolo di educatrici. Il sistema di accreditamento – conclude – così come concepito, una semplice short list nelle mani del settore Servizi Sociali e non come fase pre appalto (com’è in quasi tutta Italia, solo 2 casi come PLUS Bonorva) è ritenuto dalla FP CGIL dannoso e pericoloso sia per il personale che per il mantenimento/miglioramento di elevati standard quanti/qualitativi».