POIC: Alghero in ritardo: perde i finanziamenti
I Poic sono strumenti integrati di agevolazione e incentivo per le imprese predisposti congiuntamente dalla Regione e da quei Comuni con oltre 15mila abitanti che adottano sistemi di defiscalizzazione e sgravi fiscali sulle imposte locali. La domanda del comune arriva in ritardo e non entra in graduatoria. Può solo sperare in un ripescaggio qualora la Regione aumenti il finanziamento come annunciato di 19 mila euro. Una domanda inviata con quasi un’ora di ritardo rispetto ai concorrenti costerà al Comune la perdita di 800mila euro. Denaro che, attraverso il Fondo sociale europeo, l’assessorato regionale al Lavoro è pronto a elargire ai centri piccoli e medio-grandi della Sardegna con l’obiettivo di stimolare l’imprenditoria locale e contrastare la disoccupazione.
Nella graduatoria stilata per assegnare i soldi dei cosiddetti Poic, infatti, l’istanza presentata da Alghero, cosi come spiegano i consiglieri del pdl cittadino, risulta al trentaquattresimo posto e «non finanziabile per esaurimento dotazione fondo». Ce l’ha fatta per un pelo, tanto per fare un esempio, il Comune di Quartucciu, che spedendo la sua istanza alle 7.38 del mattino del 18 settembre 2012 si è piazzato in trentesima posizione. Ma purtroppo, dagli uffici di Sant’Anna la domanda è arrivata a Cagliari soltanto alle 8.27 di quello stesso giorno. Cinquanta minuti fatali, visto che le direttive erano piuttosto chiare: in caso di parità di punteggio delle proposte e di contestuale fine delle risorse, il denaro sarebbe stato attribuito seguendo un ordine cronologico.Per Alghero si tratta di una vera e propria beffa. Soprattutto se si considera che due anni fa l’amministrazione catalana guidata dall’ex sindaco Marco Tedde era stata tra i promotori nazionali di questa iniziativa. Tanto che l’allora assessore regionale al Lavoro, Franco Manca, aveva scelto proprio l’hotel Carlos V per illustrarla nel dettaglio.
Complessivamente il fondo dispone di 31 milioni di euro, i quali adesso verranno distribuiti a tutti i comuni dell’isola che hanno inviato in tempo i loro programmi di sviluppo locale. L’unica speranza alla quale ci si può aggrappare è che – come avrebbe prospettato la Regione – prossimamente la dotazione finanziaria dei Poic venga integrata di altri 19 milioni, così da coprire anche le proposte escluse. L’intento del Poic era stato perseguito nella scorsa legislatura quando l’amministrazione quando aveva lanciato il progetto di zona urbana semifranca, approvando un regolamento capace di garantire a chi avesse aperto una qualsiasi attività imprenditoriale nella Riviera (a parte il centro storico) agevolazioni sul pagamento dell’Imu (la vecchia Ici) e della Tarsu sino al 90 per cento. «Tenuto conto che presto nell’area industriale di Porto Torres inizieranno a produrre strutture industriali legate alla chimica verde – spiega l’ex sindaco Tedde – la nostra idea era quella di attrarre imprenditori intenzionati a lavorare il prodotto grezzo avviando le loro attività in una zona particolarmente competitiva sotto il profilo della fiscalità e degli incentivi pubblici».